Quali gas a effetto serra dovrebbero essere controllati in un programma nazionale contro il cambiamento climatico?Nel tentativo di comprendere e di affrontare il problema del cambiamento climatico globale, la maggior parte delle analisi si sono concentrate sulla rapida crescita delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e sulle possibili soluzioni per ridurle. In effetti, la CO2, un prodotto derivato dalla combustione di carburanti fossili, è il principale gas a effetto serra che contribuisce al surriscaldamento globale. Tuttavia, altri gas tra cui il metano (CH4), l'ossido nitroso (N2O) e quelli chiamati "gas sintetici", cioè gli idrofluorocarburi (HFC), i perfluorocarburi (PFC) e l'esafluoruro di zolfo (SF6), contribuiscono altresì al cambiamento climatico. Sia da un punto di vista ambientale che economico, occorrerebbe indirizzare strategie efficienti contro il cambiamento climatico sia verso l'anidride carbonica che verso questi altri gas a effetto serra.
Che cos'è il Protocollo di Kyoto?Il Protocollo di Kyoto è un'appendice alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC o la convenzione) che fu adottata nel dicembre 1997. Il Protocollo di Kyoto rappresenta un trattato internazionale potenzialmente vincolante che prevede azioni che dovranno essere intraprese dai paesi coinvolti per combattere il cambiamento climatico globale. Nel Protocollo vengono citati in particolare sei gas a effetto serra da tenere sotto controllo.
I paesi più industrializzati (Annex B) si sono impegnati a ridurre in media le loro emissioni complessive di gas a effetto serra del 5,2% nel Periodo di Impegno compreso tra il 2008 e il 2012, mentre i paesi in via di sviluppo (non Annex B) non sono soggetti a soglie di riduzione delle emissioni. La scadenza per la ratifica del Protocollo di Kyoto era marzo 1999 e in quell'occasione aveva ricevuto 84 firme. Il Protocollo di Kyoto dovrebbe entrare in vigore quando sarà stato accettato da un minimo di 55 paesi che rappresenterebbero il 55% delle emissioni di biossido di carbonio degli Annex I nel 1990.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni (rispetto ai livelli del 1990) previsti dal Protocollo di Kyoto e assunti dai paesi sviluppati sono riportati qui di seguito:- Svizzera, stati dell'Europa centrale e orientale >> OBIETTIVO - 8%- Unione Europea >> OBIETTIVO - 8%- Stati Uniti >> OBIETTIVO- 7%- Canada, Ungheria, Giappone, Polonia >> OBIETTIVO- 6%- Nuova Zelanda, Russia, Ucraina >> OBIETTIVO 0%- Norvegia >> OBIETTIVO + 1%- Australia >> OBIETTIVO + 8%- Islanda >> OBIETTIVO + 10%
Occorre notare che l'Unione Europea ha accettato un accordo interno di condivisione del peso delle emissioni che consente la distribuzione dei singoli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto tra i suoi quindici stati membri.
Qual è il legame tra il Protocollo di Kyoto e crediti di carbonio?Secondo il Protocollo di Kyoto, i paesi facenti parte dell'accordo hanno fissato obiettivi che determinano la quantità massima di gas a effetto serra che potranno rilasciare nell'atmosfera ogni anno del Periodo di Impegno (2008-2012). Al fine di raggiungere questi obiettivi, i paesi dovranno apportare alcune modifiche al proprio livello di emissioni. Se necessario, potranno integrare questa azione con altre due attività. Potranno intraprendere progetti in altri paesi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e utilizzare queste riduzioni per compensare il proprio obiettivo e/o potranno acquistare quote di riduzione delle emissioni da altri paesi. Le riduzioni delle emissioni vengono misurate in termini di tonnellate di anidride carbonica e sono spesso chiamate "crediti di carbonio".
Che cos'è il traffico di quote?Il traffico di quote delle emissioni riguarda un'industria che sia in grado di ridurre le emissioni dei gas a effetto serra con un costo relativamente basso vendendo i diritti a tali riduzioni, o crediti di carbonio, ad un'organizzazione che troverebbe più costoso raggiungere lo stesso livello di riduzione mediante attività interne.
Quali sono le differenze tra i progetti JI e CDM?Esistono due grandi differenze tra i progetti JI e CDM e si riferiscono al paese in cui viene svolto il progetto e la procedura di concessione del credito. Entrambi gli investimenti forniranno crediti per la riduzione delle emissioni che potranno essere accettati nell'ambito del commercio internazionale e fornire un supporto nel raggiungimento degli obiettivi nazionali previsti dal Protocollo di Kyoto. Un progetto JI viene intrapreso in un paese sviluppato con un obiettivo di riduzione delle emissioni, cioè un paese Annex I. I crediti di carbonio previsti da un progetto JI sono chiamati Unità di Riduzione delle Emissioni (ERU) e vengono rilasciati dal governo della nazione ospitante. Un progetto CDM viene intrapreso in un paese in via di sviluppo che non ha un obiettivo di riduzione delle emissioni, cioè un paese non Annex I. Oltre a portare ad una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, il progetto deve contribuire allo sviluppo sostenibile della nazione ospitante. I crediti di carbonio previsti da un progetto CDM sono chiamati Riduzioni Certificate delle Emissioni (CER) e vengono rilasciati da un ente internazionale chiamato il Consiglio Direttivo del CDM.
Nessun commento:
Posta un commento