La Bomba Zar (o Tsar Bomba o ,)[1] è stata la più potente bomba all'idrogeno mai sperimentata dall'uomo.
Fu costruita in Unione Sovietica nel 1961 da un gruppo di lavoro capeggiato da Andrej Dmitrievič Sakharov in poco più di sei settimane e il suo nome in codice era Ivan.
Il suo potere esplosivo era di quasi 57 megatoni (altre fonti però affermano che sarebbe stato fra i 62 e i 90 megatoni), ovvero oltre 4 380 volte quello della bomba sganciata su Hiroshima.
È stato calcolato che se fosse stata lanciata su Londra avrebbe distrutto ogni cosa nel raggio di 30 km e incendiato tutto ciò che si fosse trovato entro 90 km dal luogo dell'esplosione.
La bomba fu sganciata il 30 ottobre 1961 alle ore 8:33 da un Tupolev Tu-95 opportunamente modificato (il pilota del quale divenne poi eroe nazionale) nella baia di Mityushikha, sull'isola di Novaja Zemlja (73°51′N 54°30′E / 73.85, 54.5), a nord del Circolo Polare Artico, e fu fatta esplodere a 4 000 metri dal suolo con l'ausilio di un gigantesco paracadute finalizzato a frenarne la caduta e quindi a consentire al velivolo di allontanarsi indenne....
La nube a fungo risultante dall'esplosione raggiunse un'altezza di 60 km, l'onda d'urto fece tre volte il giro del mondo (impiegando per il primo circuito 36 ore e 27 minuti) e il lampo dell'esplosione risultò visibile ad oltre 1 000 km di distanza. Ci fu anche un black out delle comunicazioni radio di circa 40 minuti in tutto l'emisfero settentrionale.
Tale test fu preceduto il 9 agosto 1961 dalla dichiarazione di Nikita Khruščёv nella quale affermava che l'Unione Sovietica era in grado di costruire e voleva sperimentare una bomba da 100 megatoni (scatenando forti proteste internazionali) e fu seguito il 16 gennaio 1963 dalla rivelazione fatta a Berlino Est sempre dallo stesso Khruščёv del possesso di una bomba di quel tipo da parte del suo Paese. Un simile ordigno, se testato sulla superficie terrestre, aprirebbe nella roccia un cratere profondo oltre 100 metri e largo quasi 3 km, con un "fungo" di 14 km di diametro.
Il premier Nikita Khruščёv avviò il progetto il 10 luglio 1961, nella versione "fullscale" da 100 megatoni (oltre 10 volte la potenza totale di tutti gli esplosivi utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale); era prevista la costruzione di un dispositivo termonucleare a tre stadi (quella che viene comunemente chiamata una bomba all'idrogeno "sporca"). Il primo stadio era una bomba a fissione nucleare, utilizzata per comprimere e scaldare del carburante di fusione nucleare (il secondario), per poi passare all'avvio di una molteplicità di "terzi stadi" molto più grandi.
Nella versione che fu poi fatta esplodere (con una potenza abbassata, come abbiamo visto, a 57 megatoni), anziché utilizzare uranio 238 per l'involucro del terzo stadio (e forse anche del secondo), si preferì (per limitare l'impatto radioattivo che, fra l'altro, avrebbe principalmente interessato lo stesso territorio sovietico) usare il piombo, eliminando così la fissione rapida dell'uranio 238 durante gli stadi di fusione e facendo sì che il 97% dell'energia rilasciata sia stata generata dalle sole reazioni di fusione.
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