Roma, 25 feb - La decisione di riavviare il Paese sulla strada dell'atomo infiamma gli animi e risveglia antiche paure fomentate anche dalla recente inchiesta pubblicata sul quotidiano britannico Independent, secondo il quale documenti industriali, recuperati fra le carte dell'azienda francese EDF che ha appena sottoscritto un accordo con l'Enel, dimostrano che i nuovi nuovi Epr (European pressurised reactors), i reattori che verranno costruiti in Gran Bretagna, ma anche in Italia, dopo l'accordo siglato da Berlusconi e Sarkozy, in caso di incidente sarebbero molto piu' pericolosi, emettendo una maggiore quantita' di sostanze radioattive .
Paure che non vengono condivise dagli esperti: secondo Giorgio Rostagni, dell'IGI-CNR, l'Istituto che si occupa di ricerche di ingegneria e fisica sulla fusione termonucleare controllata. infatti, ''i reattori nucleari di nuova generazione sono molto piu' sicuri dei loro predecessori, migliorati sotto il profilo della sicurezza, offrono maggiori garanzie, persino in caso di attacchi terroristici''. E spiega all'Asca che i nuovi impianti ''sono l'evoluzione di quelli precedenti, introducono miglioramenti sotto il profilo della sicurezza e maggiori garanzie con minori probabilita' del verificarsi di incidenti''.
Quanto alle scorie che i reattori nucleari producono, secondo Rostagni, ''il metodo di gestione francese e' molto produttivo e prevede la separazione degli elementi a lunga vita dagli altri e il riutilizzo, in parte, ad esempio del combustibile, il plutonio, ancora disponibile. Un metodo certamente migliore di quello di sotterrare tutto''.
Il problema delle scorie, infatti, in Italia e' ancora irrisolto persino per quanto riguarda quelle degli impianti nucleari mai partiti, una parte delle quali sono stoccate a Saluggia, in Piemonte, in attesa dell'individuazione di un sito piu' adatto. Ma gia' si susseguono le dichiarazioni di presidenti di Regione e amministratori locali che rifiutano l 'ipotesi della costruzione di centrali nucleari sul proprio territorio.
Intanto, nelle librerie, il volume ''Energia per l'Astronave Terra'' (Zanichelli) di Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani , si chiede se il ritorno all'energia nucleare davvero convenga.
''I Paesi europei, Italia compresa - scrivono gli autori - non possiedono riserve significative di uranio. Quanto ci costerebbe, considerando anche che impianti di quarta generazione potranno essere costruiti solo tra 25 anni? '', inoltre, ''oltre 3/4 dei nostri consumi attuali sono costituiti da combustibili che non possono essere prodotti con le centrali nucleari''. E la Francia che produce il 78 % dell'elettricita' per via nucleare consuma molto piu' petrolio dell'Italia''. Infine: ''Non e' vero che importiamo energia elettrica dalla Francia a prezzi elevati. Le centrali nucleari francesi sono a ciclo continuo e non possono essere spente. Quindi, di notte, il sistema elettrico smista energia ai paesi confinanti a basso costo, Italia compresa''.
Un ritorno al nucleare in Italia e' improponibile per l'Italia dei Valori, il solo partito che in maniera compatta ed univoca ha presentato una serie di emendamenti per sopprimere tutte le norme pro-nucleare del collegato alla Finanziaria all'esame del Senato''. E' quanto ribadisce il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, criticando le decisioni del Governo in materia.
''Per l'IdV il ricorso al nucleare e' inutile e pericoloso - spiega Belisario - non soddisfa il nostro fabbisogno energetico, costera' molto caro senza alcun risparmio per i cittadini ed infine moltiplica i rischi ambientali anche per quel che riguarda il problema delle scorie''.
''Meglio sarebbe - conclude il presidente dei senatori IdV - puntare su un serio progetto di sviluppo delle energie rinnovabili, come hanno fatto in Spagna, dove gia' l'anno scorso la potenza complessiva prodotta dal vento ha superato in qualche caso quella generata da tutte e sei le centrali nucleari esistenti nel Paese. Berlusconi farebbe bene a prendere esempio dal presidente Usa Obama, che ha proposto al Congresso un progetto con un fondo da 15 miliardi di dollari per finanziare investimenti in energia solare ed eolica, biocarburanti e veicoli verdi''.
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