I virus non sono più solo una minaccia per la nostra salute: sono diventati nuovi alleati nella produzione di bio-batterie. Arriva infatti dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) la notizia che i ricercatori americani sono riusciti a utilizzare un virus nella costruzione di batterie efficienti ma soprattutto ecosostenibili.
LA SCOPERTA – Il virus batteriofago M13 è stato modificato geneticamente e in sostanza trasformato in un piccolo elettrodo che, interagendo con nanotubi di carbonio, dà luogo a un materiale ad alta conduttività. Questa tecnologia permette di produrre una quantità di energia sufficiente ad alimentare telefonini, lettori Mp3 e magari – in futuro – anche automobili ibride. Secondo i ricercatori, per esempio, sarebbe possibile triplicare l’autonomia delle batterie di un iPod.
PIÙ «VERDI»– Oltre che performanti, le «batterie a virus» sarebbero più «verdi» rispetto a quelle che conosciamo e che sappiamo essere una minaccia per l’ambiente. Come spiegato da Angela Belcher – che assieme a Paula Hammond è alla guida del team di scienziati che lavorano al progetto – si parla di «tecnologia pulita», poiché prodotta da un organismo vivente e con l’utilizzo di materiali non tossici e solventi organici non pericolosi. E mentre qualcuno probabilmente si domanda se sia davvero sicuro avere a che fare con tecnologie a base di virus, i ricercatori stanno già lavorando alla seconda generazione di bio-batterie, che presto potrebbe entrare ufficialmente in produzione
PIù nel dettaglio
L'ultima trovata dei ricercatori del Mit di Boston, diretti da Angela Belcher, ha dell'incredibile: si tratta della prima virus-batteria al litio che, al posto dei tradizionali poli di metallo, ha particelle virali e nanotubi di carbonio.
Secondo quanto riferito sulla rivista Science, costa poco, è amica dell'ambiente e potrà essere usata su ogni dispositivo elettronico, dal Blackberry all’iPod o telefonino, adattandosi a congegni anche di dimensioni ridottissime. La batteria può considerarsi un vero successo perchè produrrà energia pulita mantendo capacità pari alle normali batterie al litio, sfruttando il virus "M13", che uccide batteri, clonato e geneticamente modificato.
Le particelle di rivestimento del virus crescono su un substrato polimerico e formano i poli della batteria che è ecologica e low cost. Una batteria è fatta di quattro componenti fondamentali: i due poli, anodo e catodo, elettroliti (sostanze che, in acqua o in altro solvente, forma atomi elettricamente carichi - ioni) per il passaggio di corrente da un polo all’altro, il separatore dei due poli.
Gli scienziati sono riusciti a costruire i poli della batteria, invece che con i tradizionali materiali (ossido di cobalto o litio per il polo positivo, grafite per il negativo), con particelle virali del virus M13, un virus killer dei batteri oo batteriofago, innocuo per l’uomo. I poli virali sono stati inseriti in un substrato di nanotubi. Il processo di produzione è fatto quasi a temperatura ambiente, è un processo a basso costo che non richiede utilizzo di sostanze tossiche.
La batteria ha la stessa potenza di quelle al litio oggi in uso, inoltre potrà essere miniaturizzata a piacimento. Unico problema, ma i ricercatori asicurano che sarà presto risolto, è che la batteria inizia a perdere capacità di ricarica dopo 100 ricariche.
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