Un'isola si forma, un lago si prosciuga, foreste scompaiono: la Nasa documenta sul Web com'è cambiata la nostra Terra nell'ultimo decennio. Con una serie di foto satellitari, incredibili e terribili allo stesso tempo.
DIECI ANNI DI CAMBIAMENTI - In occasione del decimo anniversario del Nasa Earth Observatory, l'organizzazione che cura la pubblicazioni online per la Nasa, il sito rende pubbliche le immagini degli ultimi dieci anni di attività di EOS, il sistema dell'agenzia spaziale americana di satelliti eliosincronici che controllano la superficie del globo. La pagina web documenta nuovi risultati della ricerca sul clima e mostra gli effetti delle catastrofi naturali. Per questa ricorrenza gli scienziati hanno pubblicato uno speciale progetto, denominato "World of Change", "Terra del cambiamento". Divise anno per anno, dal 1999 ad oggi, le immagini satellitari documentano come gli interventi dell'uomo abbiano radicalmente modificato la natura e di conseguenza la faccia del nostro pianeta.
IL LAVORO DELLA NASA - Il Nasa Earth Observatory è la fonte principale di immagini satellitari gratuite e altre informazioni scientifiche riguardo la Terra consultabile dal pubblico. La sua attività si focalizza soprattutto sul clima e l'ambiente. Che possa esistere una pagina online accessibile a tutti come quella dell' "Earth-Observatory", è merito soprattutto degli scienziati della Nasa, Yoram Kaufman e David Herring. Il portale web è un'incredibile biblioteca che contiene una serie di altrettanto eccezionali immagini scattate dall'alto. Una di queste, una spettacolare visuale della Terra a colori, è diventata particolarmente famosa: quella conosciuta come "Blue Marble" è, infatti, anche l'immagine che appare sullo schermo quando si accende l'iPhone della Apple.
LAGO PROSCIUGATO - Visitare il sito della NASA Earth Observatory, è in ogni caso un'esperienza interessante e suggestiva. Oltre a mostrare fotografie della Terra realizzate con tecnologie avanzatissime, il sito propone anche delle gallerie in cui sono raccolte immagini che raccontano eventi climatici e cataclismi di vario genere: dalle tempeste di sabbia agli uragani, dalle banchine di ghiaccio che si staccano agli incendi più devastanti. Uno degli esempi più drastici proposti dalla Nasa è quello che documenta il ritiro delle acque del Lago d'Aral, tra il Kazakhstan e l'Uzbekistan, un tempo considerato il quarto lago più grande del mondo con i suoi 68.000 chilometri quadrati di superficie. Oggi, di questo lago è rimasto ben poco. Da quando negli anni '60 l'allora Unione Sovietica cominciò a deviare gli affluenti più importanti, per irrigare tra l'atro le vaste piantagioni di cotone, il livello del gigantesco specchio d'acqua è in continua discesa.
AMAZZONIA SCOMPARSA - Quanto velocemente l'uomo possa cambiare la faccia della Terra è ben visibile negli scatti satellitari sulle foreste pluviali della provincia brasiliana di Rondônia, in Amazzonia. Il processo di disboscamento sembra inarrestabile, spinto in buona parte dai grandi allevatori di bestiame e dalle multinazionali dell'agroalimentare. Negli ultimi trent'anni, hanno riferito i ricercatori Nasa, sono stati abbattuti in totale 67.764 chilometri quadrati di foresta.
DIGA A LAS VEGAS - A metà degli anni '60 il Colorado River, a nord di Las Vegas, fu sbarrato. Il risultato è stato il Lake Powell: un immenso bacino di raccolta che rifornisce acqua potabile a parti dello Utah, dell'Arizona e persino della lontana California. Inoltre, è diventato famoso per i suoi stabilimenti turistici e sportivi. Sulle foto del satellite della Nasa "Landsat 5", è ancora visibile un lago profondo con rigogliosi affluenti nel 1999. Appena sei anni più tardi la situazione è decisamente cambiata: a causa dei prelievi, il livello dell'acqua è drammaticamente sceso.
PALME A DUBAI - Un'ulteriore esempio di come l'uomo ha deformato il pianeta nel corso dell'ultimo decennio arriva con le immagini scattate su Dubai. Infatti, da qualche anno è in atto la costruzione dell'oramai celebre isola a forma di palma: Jumeira Palm Island, la prima delle tre previste dal progetto. La sequenza proposta dalle foto satellitari svela, dal 2000 ad oggi, come nasce l'isola artificiale dell'extralusso - la più grande isola del mondo mai costruita dall'uomo.
vaporation of the Aral Sea
August 19, 2000 May 3, 2009
Urbanization of Dubai
November 11, 2000 February 5, 2009
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fonte: corriere.it
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