E' partita dal porto di Molfetta la grande festa per le tartarughe marine organizzata oggi dal Wwf a conclusione della Turtle Week.La settimana della tartaruga ha interessato molti dei Paesi impegnati nella conservazione di questi animali. Oggi, lungo le coste di Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Toscana, mostre, incontri con i pescatori, feste e liberazioni degli esemplari curati nei centri di recupero. La pesca accidentale 'cattura' ogni anno in Italia almeno 20 mila esemplari
Tutti insieme per salvare la tartaruga marina, simbolo dei nostri mari. Oggi e domani a Molfetta nel barese, ma anche in Sicilia, Basilicata, Calabria e Toscana (mappa delle attività: http://www.wwf.it/client/default_turtle.aspx ) la settimana del WWF
( http://www.wwf.it/client/render.aspx ) per celebrare il centenario della nascita dello scienziato Archie Carr, che ha dato un fondamentale contributo alla conservazione di questi animali, la cui sopravvivenza è fortemente minacciata dalla pesca involontaria e dall’impatto con le attività umane. Sono previste per l’occasione mostre, liberazioni di esemplari in mare, monitoraggio delle spiagge, chiamando a raccolta l’intera comunità della gente di mare - pescatori, turisti, abitanti della costa e tutti gli amanti degli animali - per unire le forze nella salvaguardia delle sette specie di tartarughe marine presenti negli oceani, di cui tre la Caretta caretta, la tartaruga verde e la tartaruga liuto frequentano anche il Mediterraneo.
Oggi a Molfetta nel barese si comincia con una dimostrazione con i pescatori locali su come trattare l'animale, una volta recuperato: taglio della lenza (per i palangresi) e recupero a bordo (strascico) attraverso l’utilizzo di una sagoma di tartaruga a grandezza naturale. Per concludere ci sarà la partenza a bordo della motovedetta della Capitaneria di Porto di Molfetta per la liberazione al largo di quattro esemplari di tartaruga marina da parte dello staff del WWF Italia. Domani proiezione sul maxi-schermo dei filmati del WWF Italia e mostra tematica sulla banchina. In serata raccolta di adesioni per le uscite in motopesca e, in serata, animazione per bambini di clown prestigiatori di Molfetta nell'ambito del Progetto Tartarughe.
Sono infatti gli impatti con le attività umane le peggiori minacce da cui le tartarughe devono guardarsi ogni giorno, a cominciare dalla pesca accidentale. Si stima che ogni anno più di 20 mila tartarughe marine vengano accidentalmente catturate negli attrezzi da pesca utilizzati in Italia, e forse più del 30% di esse muore. Mentre i nidi e i piccoli sono minacciati dall’edificazione eccessiva delle coste e delle spiagge: alberghi e lidi balneari possono spaventare una femmina che voglia deporre; gli ombrelloni possono danneggiare il nido e abbassarne la temperatura; i mezzi meccanici possono compattare la sabbia rendendo difficile ai piccoli uscire in superficie; le luci possono confondere i piccoli che anziché raggiungere il mare vengono attirati altrove, ad esempio su una strada. Nel bacino del Mediterraneo ogni anno vengono deposti più di 7000 nidi, mentre in Italia le coste eccessivamente 'abitate' lasciano ormai spazio ad appena 30 nidi, localizzati per la maggior parte tra la Sicilia meridionale e la Calabria Jonica. Oltre a costituire una gravissima perdita per nostro patrimonio naturale, la diminuzione delle tartarughe marine ha anche importanti conseguenze sulla vita e la salute dei nostri mari.
Le tartarughe sono infatti vere divoratrici di meduse, in particolare nei loro primi anni di vita, tanto che si stima che ogni tartaruga nella propria vita arrivi a mangiare migliaia di meduse, svolgendo un fondamentale ruolo per l’equilibrio ecologico marino.
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