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venerdì 31 luglio 2009
RU486 : COME FUNZIONA IL FARMACO RU486
La pillola RU486 ha un verificato effetto abortivo. A base di mifepristone, è in grado di interrompere la gravidanza già iniziata con l’attecchimento dell’ovulo fecondato. L’aborto farmacologico tramite Ru486 prevede l’assunzione di due farmaci: la Ru486 appunto (che interrompe lo sviluppo della gravidanza) in abbinamento a una prostaglandina che provoca le contrazioni uterine e l’espulsione dei tessuti embrionali. Ogni Paese in cui la pillola abortiva è commercializzata ha delle regole e delle scadenze precise: la pillola può infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane. Quindici giorni dopo l’espulsione, che avviene nel 98,5% dei casi, la paziente viene sottoposta a valutazione ecografica e ad una visita di controllo. Cosa diversa è, invece la cosiddetta “pillola del giorno dopo” Norlevo, con la quale la RU486 è spesso confusa: in questo caso si tratta di un anticoncezionale e non provoca, secondo gli esperti, l’interruzione di una gravidanza, ma impedisce l’eventuale annidamento nell’utero dell’ovulo che potrebbe essere fecondato.
Ecco come funziona la Ru486, il farmaco che consente di interrompere la gravidanza senza sottoporsi ad intervento chirurgico, autorizzato ieri in Italia dal Cda dell'Aifa. E' da premettere che ogni Paese in cui la pillola abortiva è commercializzata ha delle regole e delle scadenze precise: la Ru486 può infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane, che varia da nazione a nazione.
- 1) In Italia, accertato con un'ecografia che la gravidanza sia all'interno dell'utero e di un periodo inferiore a sette settimane, e completate le procedure della legge 194, il medico somministra il mifepristone. Questa molecola blocca i recettori del progesterone sulla mucosa e sulla muscolatura dell'utero, aumentandone l'eccitabilità e favorendo la dilatazione del collo. Nel 70% dei casi l'interruzione della gravidanza avviene entro le 4 ore dalla somministrazione del primo farmaco, nel restante 30% entro le 24 ore successive.
- 2) Trascorse 24-36 ore, viene somministrata una prostaglandina che induce contrazioni uterine ed espulsione dei tessuti embrionali. E' prevista la permanenza della paziente per 3/4 ore in ospedale. Nel 70% dei casi l'espulsione del feto avviene entro le 4 ore. Il ricorso all'intervento chirurgico è necessario nel 2% dei casi.
- 3) Dopo circa 10/14 giorni la donna torna in ospedale per il controllo. L'Emea, nelle sue indicazioni, non prevede il ricovero.
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