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mercoledì 26 agosto 2009
dolomiti: Patrimonio dell'Unesco
Le Dolomiti sono entrate nel Patrimonio dell'Unesco, con una cerimonia alla quale ieri ( 5-08-2009) ha partecipato Napolitano.Il capo dello Stato ha sottolineato 'l'inscindibilita' del nostro patrimonio nazionale dal nord al sud', evidenziando che 'ci unisce un sentimento di orgoglio perche' con le Dolomiti l'Italia raggiunge il primato di 44 siti nel patrimonio dell'umanita'. Due di essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le Eolie'.
AURONZO DI CADORE (Belluno)- «L’inscindibilità del nostro patrimonio nazionale dal Nord al Sud, del patrimonio di storia e di bellezza che fa grande la nostra Italia», è stata sottolineata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso in occasione della iscrizione delle Dolomiti nel patrimonio Unesco. «Ci unisce come è naturale un sentimento di orgoglio - ha sottolineato il presidente della Repubblica - perché con le Dolomiti l’Italia raggiunge il primato di 44 siti iscritti nel patrimonio mondiale dell’umanità. Due di essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le Isole Eolie, e oggi ho la ventura di poter fare quasi da ponte ideale tra le une e le altre, essendo appena rientrato da Stromboli, che io e mia moglie amiamo molto da decenni, mentre ad Auronzo siamo legati da un bel ricordo personale giovanile». Della sua «straordinaria ricchezza - è il monito rivolto da Napolitano agli italiani - dobbiamo condividere non solo l’orgoglio ma anche la responsabilità».
«Rileggere la Costituzione» «Abbiamo di fronte al mondo - ha aggiunto il presidente della Repubblica - la responsabilità di salvaguardare questo grande patrimonio comune. E d’altronde a ciò ci chiama l’articolo 9 della nostra Costituzione che è uno dei suoi principi fondamentali». «Se si legge la Carta, e bisognerebbe farlo, e tornare a farlo, costantemente, ci si accorge che il soggetto più citato è la Repubblica. È, nel dettato della Costituzione la Repubblica il soggetto che regge gran parte dei suoi precetti che riconosce diritti e tutela, beni preziosi per tutti». Lo ha aggiunto il capo dello Stato, che ha precisato: «La Repubblica è certamente lo Stato, il governo, l’insieme delle istituzioni nazionali, regionali e locali - ha sottolineato Giorgio Napolitano - è l’insieme delle amministrazione pubbliche e dei corpi preposti al rispetto della legge e alla sicurezza della collettività. Ma la Repubblica - ha aggiunto - siamo nello stesso tempo noi, tutti noi, cittadini, persone, come singoli e nelle formazioni sociali in cui ci raccogliamo».
«No al cieco soddisfacimento dei particolarismi» «Contano i comportamenti di ciascuno - ha sottolineato Napolitano - che non devono essere rivolti al cieco soddisfacimento di interessi particolari, ma alla salvaguardia della ricchezza comune, anche nell’interesse dei nostri figli e delle generazioni future». Il capo dello Stato ha sottolineato come la tutela del patrimonio debba essere responsabilità delle autorità di governo e dei singoli cittadini. «Tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico è responsabilità che dobbiamo, sì, sollecitare poteri pubblici ad assolvere pienamente - ha sottolineato il presidente della Repubblica - ma è anche responsabilità che dobbiamo assumerci noi cittadini, ciascuno di noi, dovunque viviamo e operiamo, specie se in luoghi di inestimabile valore per l’umanità intera». Napolitano ha anche rimarcato che «il paesaggio, l’ambiente naturale e storico, sono beni, sono valori che non possono essere spinti in secondo piano nelle decisioni delle autorità di governo (e su ciò - ha osservato - si dimostra determinata a vigilare il ministro Prestigiacomo, e me ne compiaccio) ma non possono nemmeno essere ignorati o trascurati dal singolo che aspiri a costruirsi una casa o che voglia trarre maggior profitto dall’attività turistica. La valorizzazione di territori come i vostri - ha aggiungo - opportunamente mirata a migliorarne la fruibilità e in generale lo sviluppo dell’economia e del turismo, debbono ancorarsi al senso del limite e al rispetto delle regole». Napolitano ha lodato l’impegno congiunto di istituzioni locali e governo nazionale perchè le Dolomiti divenissero patrimonio Unesco. «Uno spirito di collaborazione - ha evidenziato - che mi auguro si consolidi al di fuori di ogni particolarismo». E infine ha auspicato che le Dolomiti diventino «un esempio valido per tutto il paese, che vede purtroppo ferito da troppi guasti ed esposto a seri rischi il suo patrimonio naturale, storico ed artistico».
Silenzio per gli angeli del cielo La cerimonia è stata aperta con un minuto di silenzio in memoria delle quattro vittime della caduta l’elicottero del Suem 118 sabato scorso, la cerimonia che ricorda l’ingresso delle Dolomiti nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Lo speaker ha chiesto un minuto di silenzio, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il pubblico in piedi, per ricordare Stefano Da Forno, Dario De Felip, Fabrizio Spaziani e Marco Zago caduti con l’elicottero «Falco» del Suem 118 di Pieve di Cadore in località Rio Gere sotto il Cristallo. Il pubblico ha quindi reso omaggio alle vittime con un applauso cui è seguito Il signore delle cime cantato da un coro alpino, brano che viene cantato come consuetudine in ricordo dei caduti della montagna.
Il cordoglio «Rinnovo l’espressione della mia partecipe solidarietà al dolore dei famigliari dei quattro operatori che hanno sacrificato la loro vita nello svolgimento del servizio che con passione e dedizione prestavano sistematicamente a tutela dei cittadini e degli amanti della montagna». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in apertura del suo intervento alla cerimonia celebrativa delle Dolomiti dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. «Siamo vicini - ha sottolineato Napolitano - a tutta la popolazione bellunese che sa come la cerimonia ad Auronzo costituisca un omaggio alla loro terra e sia un momento di riflessione e di impegno».
Napolitano: no alle speculazioni «Non si dimentica quello che è successo: questa non è una festa, è una cerimonia seria di riflessione e di impegno». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al suo arrivo alle celebrazioni del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Rispondendo a una domanda sulle polemiche sollevate da alcuni amministratori locali sulla opportunità di tenere la manifestazione nonostante il lutto per l’incidente in cui sabato sono morti quattro uomini del soccorso alpino, Napolitano ha detto: «Le speculazioni sono fuori luogo». Il capo dello Stato è giunto ad Auronzo di Cadore accompagnato dalla moglie Clio. Ad accoglierlo il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il governatore del Veneto Giancarlo Galan. Napolitano è stato salutato da una folla che lo ha a lungo applaudito. Si è anche fermato a stringere le mani di alcuni bambini del luogo con la maglietta bianca e il cappellino che celebrano l’evento, e un fragoroso applauso è scattato tra la folla quando il presidente ha indossato il cappello. Alla cerimonia è presente anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Prestigiacomo: onore a quattro eroi civili Secondo il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo «la manifestazione andava fatta, perché è anche un modo per onorare quattro eroi civili che hanno perso la vita per aiutare gli altri». Intervenendo nel merito delle polemiche sull’opportunità della manifestazione dopo l’incidente in cui sabato hanno perso la vita quattro uomini del soccorso alpino, il ministro ha sottolineato: «Avevamo detto che bisognava festeggiare, dopo il lutto siamo qui in maniera diversa. Non è una festa, è un momento di vicinanza, per celebrare i quattro eroi civili caduti e stringersi tutti insieme nel lutto».
Galan: il tragico destino Il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan ha ricordato i quattro operatori del soccorso morti nell'incidente di volo. Aprendo il suo intervento Galan ha parlato di «tragico destino che nessuna famiglia, nessuna comunità ritiene di dover sopportare». Galan ha citato le quattro vittime ricordando che «ognuno di noi sa che la montagna è bellezza, ma sa anche che la montagna spesso si presenta come mistero insondabile della natura». «Ed è a questo mistero - ha proseguito - che appartiene la fragilità della montagna, una drammatica fragilità, che è all’origine della tragedia accaduta, ma che rappresenta anche la ragione vera, la ragione prima e ultima di ciò che ci ha portato ad essere qui oggi». «Per affrontare e risolvere la difficile complessità di questo fragile universo naturale - ha rilevato Galan - il modo migliore è stare dalla parte di chi vive la montagna».
La polemica con i sindaci «Gli amministratori locali hanno perso una buona occasione per fare il loro dovere». Così Giancarlo Galan, governatore del Veneto, ha commentato l’assenza, alla cerimonia di Auronzo con il presidente della Repubblica, dei sindaci di Cortina d’Ampezzo e Pieve di Cadore in lutto per la morte di quattro operatori del soccorso in un incidente di volo sabato scorso sul monte Cristallo. Ad Auronzo per la celebrazione dell’ingresso delle Dolomiti nel patrimonio dell’Unesco, Galan ha quindi fatto un richiamo alle parole di Napolitano che ha iniziato il suo discorso porgendo solidarietà ai familiari delle vittime.
Applausi per Napolitano «Resisti! Sei il migliore!». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato a lungo festeggiato dai cittadini di Auronzo e dai molti turisti presenti, quando si è spostato a piedi dal luogo della cerimonia per la proclamazione delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità. Diverse persone si sono avvicinate al capo dello Stato per stringergli la mano o per una foto. E in tanti dal bordo della strada gli hanno urlato: «Resisti presidente! Bravo! Sei il migliore!». Una signora gli ha anche augurato che le terre del Cadore gli portino fortuna come hanno portato fortuna alla squadra di calcio della Lazio, che viene qui in ritiro. Il capo dello Stato pranza all’hotel Auronzo con la moglie Clio, il presidente della regione Veneto Giancarlo Galan e i ministri Giulio Tremonti e Stefania Prestigiacomo.
Fischi per Durnwalder Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige, Luis Durnwalder, ha iniziato il suo discorso ufficiale durante la cerimonia per la celebrazione della proclamazione delle Dolomiti a patrimonio Unesco salutando i presenti in italiano, in tedesco e in Ladino. Alla pronuncia delle parole in tedesco in sala si sono levati dei fischi. Durnwalder ha quindi ricordato chi vive e lavora in montagna, ha citato i momenti della guerra nei territorio oggi simbolo di pace. È giusto festeggiare - ha detto Durnwalder - ma ora bisogna continuare a lavorare per gestire il territorio. E questa è una nostra responsabilità».
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