La Regione Umbria ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro le norme che disciplinano l'istituzione delle ronde (Legge 94/2009 - Disposizioni in materia di sicurezza pubblica) e contro la legge per la localizzazione di nuovi impianti nucleari (Legge 99/2009). Lo ha deciso la Giunta umbra (presidente Lorenzetti) che ha definito entrambe le norme lesive delle competenze regionali (artt. 117, 118 Cost) e del principio di leale collaborazione, oltretutto in materie che sono di particolare rilevanza per i cittadini e per l'intera comunita' regionale. Oggetto dell'impugnativa della Legge nazionale sulla sicurezza pubblica, sono i commi 40,41,42 e 43 dell'art.3. Tra questi - spiega una nota - la parte che comprende nelle attivita' soggette a disciplina esclusivamente statale materie di competenza regionale, quali la sicurezza urbana e le situazioni di disagio sociale e l'obbligo d'iscrizione nell'elenco tenuto dai Prefetti anche di associazioni che svolgono attivita' correlate con la sicurezza urbana ed il disagio sociale, ma non relative alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza. Altro punto di ''contestazione'' l'obbligo per i Sindaci di utilizzare prioritariamente associazioni costituite tra appartenenti in congedo delle Forze dell'Ordine, delle Forze armate e di altri Corpi dello Stato per compiti diversi da quelli di segnalare circostanze rilevanti ai fini dell'ordine pubblico e sicurezza. Ritenuta incostituzionale anche la parte della norma che affida al Ministro dell'Interno il compito di determinare, con Decreto, gli ambiti operativi delle disposizioni (commi 40 e 41), i requisiti per l'iscrizione nell'elenco e le modalita' di tenuta dei relativi elenchi, anche su materie di competenza regionale quali la sicurezza urbana e le situazioni di disagio sociale. Impugnata inoltre la parte in cui non si prevede alcun ruolo delle Regioni nella procedura di iscrizione e nel monitoraggio della permanenza dei requisiti in capo alle associazioni ed ai loro membri, nonostante che tali associazioni operino in materie di competenza regionale. E' censurata infine la mancata istituzione di meccanismi di coordinamento tra Governo e Regione, in particolare senza prevedere l'intesa nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni o della Conferenza Unificata.
Relativamente alla legge che disciplina la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare, la Giunta regionale contesta, tra l'altro, gli articoli che non prevedono una ''intesa vincolante'' fra Stato e Regioni per la realizzazione di impianti, ma semplicemente un parere in sede di Conferenza Unificata sulla base di una autorizzazione unica rilasciata dal Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con quelli di Ambiente e Infrastrutture. In cio' ledendo - secondo l'esecutivo umbro - il ruolo della Regione e le competenze in materia di tutela del territorio, dell'ambiente e di autonomia degli Enti locali.
Segue il ricorso di Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana.
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