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giovedì 10 settembre 2009
TONNO ROSSO IN PERICOLO
Secondo la Commissione Europea il tonno rosso dovrebbe venire inserito nella lista delle specie in pericolo di estinzione, bloccando il commercio internazionale diretto soprattutto al mercato giapponese.
L'Italia invece sta gia' rimediando un'altra figuraccia internazionale: nel 2008 si e' espressa a favore del blocco totale di questo tipo di pesca mentre ora non vuole lo stop alle esportazioni. Lo denuncia Greenpeace sottolineando come il tonno rosso abbia subito, negli ultimi anni, una pesca dissennata e lo stock sia da tempo in gravissima crisi, e la specie a rischio non meno di altre in stato critico come le balene, il lupo, e la lontra.
Greenpeace accoglie con soddisfazione, dopo anni di battaglie e segnalazioni, la decisione di ieri della Commissione Europea di sostenere il divieto per il commercio internazionale del tonno rosso del Mediterraneo e del Nord Atlantico, ''ma non comprende i motivi che spingono l'Italia ad opporsi a tale decisione dopo essersi battuta per un blocco totale della pesca alla riunione della Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Rosso (ICCAT) tenutasi a Marrakesh nel novembre 2008.
La Commissione UE ha ufficialmente sostenuto la proposta di Monaco-Montecarlo per l'inserimento del tonno rosso nell'Alleagato I della Convenzione Internazionale sul Commercio delle Specie in Pericolo (CITES). Cio' implicherebbe la effettiva sospensione del commercio internazionale del tonno rosso fino a che la specie non venga piu' considerata minacciata da estinzione. L'industria del tonno rosso in Italia muove secondo fonti non ufficiali un giro d'affari di circa cento milioni di Euro l'anno, con un commercio per il 90 per cento destinato al Giappone.
La proposta di includere il tonno rosso nella lista delle specie in pericolo e' gia' stata sostenuta dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, insieme a altri paesi europei tra cui il Regno Unito, l'Olanda, la Germania, la Polonia e l'Austria. Il prossimo 21 settembre l'Unione Europea dovra' raggiungere una posizione comune in vista della riunione della Parti della CITES che si terra' nel marzo prossimo a Doha, nel Qatar.
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