Un mese fa era in Canada, in cima alla montagna che domina Vancouver, a controllare gli ultimi dettagli dell’impianto eolico che fornirà energia elettrica alle prossime Olimpiadi invernali. Due settimane dopo era nel sud delI’India, a Chennai (la ex Madras), per inaugurare una fabbrica da 250 pale eoliche l’anno e 400 dipendenti, messa su insieme al gruppo locale Shriram.
Con la sua Leitner, Michael Seeber è il re delle funivie che si gioca il primo posto nel mondo con un concorrente austriaco. Ma ora questo imprenditore di Vipiteno, in Alto Adige, ha davvero preso il via col vento. Prima e per ora unica produttrice nel nostro Paese di aerogeneratori potenti, da almeno 1 megawatt, la costola eolica della Leitner alla fine di quest’anno avrà nove suoi impianti installati in Italia, 14 in Europa e 60 nel resto del mondo.
In questo primo anno di produzione il fatturato sfiorerà quota 100 milioni, pari a un quinto di quello del gruppo. Ma per arrivare fin qui Seeber ha lottato col vento per 8 anni. La storia comincia nel 2001, «quando il nostro ingegnere capo è venuto a propormi di fare ricerca sui generatori eolici. Sei impazzito?, gli ho risposto. Cosa c’entrano con gli impianti a fune? Invece le sinergie ci sono» afferma Seeber.
E racconta del motore diretto, senza cambio, che la Leitner, prima al mondo, applicò a funivie e seggiovie nel 1998: «Il generatore dei nostri impianti eolici funziona con la stessa tecnologia». Dopo 2 anni e mezzo di ricerca e «un bel po’ di soldi spesi, per fortuna potendo contare su 150 ingegneri che già lavorano in azienda», arriva il giorno del primo prototipo. «L’abbiamo messo qui, in Val Venosta, e all’inaugurazione ci sono state contestazioni pesanti degli ambientalisti». Solo a fine 2008, dopo aver provato sette prototipi in mezzo mondo, Seeber si è convinto e ha avviato la produzione.
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