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giovedì 29 ottobre 2009
influenza suina: nuova influenza, Napoli Al Cotugno tre morti in 24 ore. I più colpiti d'Europa
Salgono a cinque le vittime dell’influenza A a Napoli. Il 71enne deceduto nel primo pomeriggio a Napoli è il secondo medico morto nel capoluogo partenopeo dopo aver contratto la cosiddetta nuova influenza. L’uomo aveva ricoperto incarichi in strutture sanitarie ospedaliere e poi, per sopraggiunti limiti di età, era divenuto direttore sanitario di una struttura privata di Portici.
Soltanto lo scorso martedì era deceduto un altro medico, Claudio Petrè, 56 anni, chirurgo oncologico del Secondo Policlinico di Napoli. Il professionista aveva lavorato fino allo scorso venerdì in sala operatoria, poi i primi sintomi dell’influenza: febbre alta e problemi respiratori. La situazione si era ulteriormente aggravata nel paziente che era già in insufficienza renale. In meno di 24 ore presso l’ospedale Cotugno di Napoli sono deceduti tre pazienti: il primo un 65enne arrivato con serie complicanze da un altro nosocomio partenopeo, è spirato poco prima delle venti di ieri. Nel corso della notte, poi, è morto un 50enne ergastolano detenuto presso il carcere di Poggio Reale e nel primo pomeriggio di oggi il 71enne, direttore sanitario di Portici.
Ma su un punto i sanitari insistono: il virus H1N1 è solo una concausa perchè tutti i deceduti avevano un quadro clinico già compromesso. Le condizioni di Francesco Esposito erano già gravissime al momento del ricovero; il decesso è avvenuto poco dopo un’ora dal suo arrivo all’ospedale Cotugno. Il suo quadro clinico era compromesso: era affetto da una polmonite diffusa e aveva un referto di broncoaspirato per miceti. Nella notte, invece, la morte dell’altro ricoverato: Marcello Calì, arrivato direttamente dal carcere di Poggioreale di Napoli dov’era detenuto. L’uomo è stato ricoverato al Cotugno la sera di martedì, lo stesso giorno in cui è deceduto il medico Petrè. Calì era gravemente obeso, diabetico e affetto da broncopneuomatia cronica ostruttiva e cardiopatia post ischemica.
Sono altri quattro i casi ricoverati che destano preoccupazione. «Sono tutti sotto controllo - ha detto Antonio Giordano, direttore generale dell’ospedale Cotugno - e hanno tutti quadri clinici complessi. Per loro la prognosi resta riservata». Tra i quattro anche la donna di 32 anni arrivata al centro per le malattie infettive dopo aver partorito. Intanto, tra i corridoi del nosocomio napoletano il personale medico e infermieristico e le guardie giurate girano con le mascherine. «Qui è prassi - racconta una guardia giurata - la preoccupazione di contrarre il virus c’è». In molti oggi sono arrivati all’accettazione del nosocomio per sospetta influenza. Tutti sono stati rimandati a casa perchè, nonostante la diagnosi di influenza A, le loro condizioni sono state definite buone. «Mi hanno detto di tenere il ragazzo in isolamento per otto giorni - ha affermato Anna Claridi, del quartiere Soccavo di Napoli, zia di un diciassettenne che ha contratto la nuova influenza - lo rimandano a casa perchè non è grave e per fortuna non ha altre patologie». Intanto gli esperti, come Maria Triassi, componente del comitato pandemico della Regione Campania, continuano a rassicurare: «La mortalità dell’influenza A per complicazioni è ancora inferiore a quella per complicazioni dell’influenza stagionale».
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