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martedì 13 ottobre 2009

NEL 2050 UN TERZO DI BOCCHE in più DA SFAMARE

Nel 2050 ci sara' un terzo in piu' di bocche da sfamare in tutto il mondo e sara' necessario produrre il 70% di cibo in piu' per i 2,3 miliardi di persone in piu', al tempo stesso combattendo i problemi della poverta' e della fame, usando in maniera piu' efficiente. E' questa la sfida al centro del Forum di Esperti di Alto Livello che si terra' fino a domani a Roma, per discutere le strategie su ''Come Nutrire il Mondo nel 2050''. ''La FAO e' cautamente ottimista riguardo le possibilita' del mondo di produrre cibo a sufficienza per nutrire la popolazione mondiale nel 2050 - ha spiegato aprendo i lavori il direttore generale della Fao jacques Diouf, che pero' ha sottolineato anche - il mondo rischia di trovarsi con la credenza vuota e in grande difficolta'''. Senza un investimento adeguato pero', hanno spiegato nel corso dei successivi interventi del pomeriggio i circa 300 esperti convenuti a Roma, circa 370 milioni di persone, quasi il 5% della popolazione dei paesi in via di sviluppo, potrebbero ancora soffrire la fame nel 2050. In quella data, infatti, circa il 70% della popolazione mondiale vivra' nelle citta' e nelle aree urbane, rispetto all'attuale 49% e sara' ben lontana dalla possibilita' di autoprodursi il cibo necessario a vivere, come accade adesso, pur con grande difficolta', in area rurale. Si stima che la domanda di beni alimentari continuera' ad aumentare, come conseguenza della crescita della popolazione e dell'incremento dei redditi. La domanda di cereali (per l'alimentazione umana e del bestiame) e' prevista raggiungere circa 3 miliardi di tonnellate nel 2050. La produzione cerealicola annuale dovra' aumentare di almeno un miliardo di tonnellate (a partire dagli attuali 2,1 miliardi), mentre la produzione di carne dovra' aumentare di oltre 200 milioni di tonnellate per raggiungere nel 2050 un totale di 470 milioni di tonnellate, di cui il 72% verra' consumato nei paesi in via di sviluppo (dove oggi se ne consuma il 58%).

Da tutti gli esperti - e dalla FAO stessa - sono arrivate richieste per interventi piu' decisi per ottenere progressi piu' rapidi verso l'obiettivo della riduzione e dell'eliminazione della fame e della poverta' nel mondo.

''Gli investimenti nell'agricoltura primaria dovrebbero diventare una priorita' ed essere aumentati di circa il 60% - ha sottolineato Diouf - poiche' l'agricoltura non solo produce cibo ma genera anche redditi e favorisce la sussistenza nelle aree rurali''.

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