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mercoledì 21 ottobre 2009

RIFIUTI TOSSICI: 31 MILIONI DI TONNELLATE SPARITE NEL 2006 IN ITALIA

Traffici illeciti di rifiuti, navi dei veleni, delitti ambientali nel codice penale: Legambiente ha avanzato oggi nel corso di un'audizione, una serie di richieste alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attivita' illecite nel ciclo dei rifiuti ''31 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono 'spariti' in Italia nel solo 2006 - denuncia l'associazione - un quantitativo pari a una montagna con una base di tre ettari e alta 3.100 metri.

Montagna che, come dimostrato dalle inchieste della magistratura, finisce spesso nella rete della criminalita' ambientale e dell'ecomafia, fatturando cifre altissime: secondo il Rapporto Ecomafia 2009 il business del ciclo illegale dei rifiuti ammonta a circa 7 miliardi di euro.

Le indagini dimostrano come queste sostanze smaltite illegalmente finiscano in discariche abusive, in cave dismesse, in mare, sui terreni agricoli, in capannoni abbandonati, nei materiali per la costruzione di opere pubbliche, danneggiando tutto il Paese e arrivando anche fuori dai confini nazionali, fino in Cina, in India e in Africa, grazie ad una intricata rete criminale - la cosiddetta ''Rifiuti spa'' - che conta su pratiche collaudate di corruzione, frode, evasione fiscale. In cui imprenditori e amministratori pubblici, non sempre inconsapevoli, affidano i rifiuti a pseudo professionisti dediti alla truffa dello smaltimento illecito''.

''Sulla questione dei traffici illeciti di rifiuti - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - chiediamo alla Commissione di intervenire con azioni precise, che consentano di compiere decisivi passi avanti nel contrastare le attivita' illecite della criminalita' organizzata, contribuendo alla messa in sicurezza dei cittadini''.

Nello specifico, Legambiente nell'audizione odierna, ha chiesto di effettuare un'indagine conoscitiva sul numero e sulle modalita' operative dei centri di stoccaggio di rifiuti speciali di tutta Italia, definiti nel 2007 dall'allora ministro dell'Interno Giuliano Amato ''un vero e proprio serbatoio di illegalita''', per il ruolo cruciale di questi impianti nel malaffare legato alla falsificazione della documentazione cartacea per il trasporto e nella miscelazione illegale tra rifiuti pericolosi e non; un'azione di sensibilizzazione e una richiesta di impegno al Governo e al Parlamento perche' il delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti (art. 260 del Dlgs 152/06) venga escluso dalla lista dei reati per cui sarebbe reso piu' complicato l'uso delle intercettazioni in base al ddl in discussione in Parlamento, visto che l'entrata in vigore nel 2001 del delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti ha permesso di concludere in circa 8 anni ben 140 inchieste, con 889 ordinanze di custodia cautelare e 2.536 persone denunciate; una missione della Commissione in Calabria per approfondire le vicende relative alla situazione ambientale di Crotone, dove i rifiuti provenienti dalla ex Pertusola sono stati utilizzati per la costruzione di infrastrutture ed edifici, comprese due scuole dove recenti analisi hanno accertato pesanti contaminazioni da metalli pesanti nel sangue degli studenti''.

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