Per evitare il collasso della civilta' umana e' indispensabile una profonda trasformazione dei modelli culturali dominanti. Il monito arriva dal rapporto ''State of the world 2010'' del Worldwatch institute, curato da Wwf Italia e edito da Ambiente.
Tale trasformazione, si legge nel rapporto, deve superare il consumismo - l'orientamento culturale che porta l'individuo a trovare significato, appagamento e accettazione attraverso cio' che consuma - sostituendolo con un nuovo contesto culturale incentrato sulla sostenibilita'.
Emergerebbe cosi' una rivalutazione della comprensione del ''naturale'', che comporterebbe scelte individuali e sociali con danni ambientali ridotti o minimi o, ancor meglio, che rimetterebbe in sesto i sistemi ecologici della Terra, oggi profondamente deteriorati. ''Un tale mutamento - spiega il presidente del Worldwatch Institute, Christopher Flavin - qualcosa di piu' fondamentale rispetto all'adozione di nuove tecnologie o di nuove politiche governative, spesso considerate come forze chiave di un cambiamento verso societa' sostenibili - a livello globale, rimodellerebbe il modo di concepire e di agire dell'uomo alla radice''.
Certamente, ''trasformare le culture non e' impresa facile'', come ricordano i ricercatori del Worldwatch e la cinquantina di esperti che hanno collaborato a questo ''State of the World 2010''. Con ogni probabilita' ''cio' costituisce oggi la sfida piu' significativa ed importante per l'intera umanita'. Saranno necessari decenni d'impegno in cui i pionieri culturali - coloro che riescono ad avere una visione distaccata e critica della realta' culturale - lavoreranno instancabilmente per reindirizzare le istituzioni chiave della formazione culturale: istruzione, economia, governo, media e anche i movimenti sociali e le tradizioni umane consolidate''.
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