Uno studio selezionato dall'Associazione nazionale Oncologia medica (AIOM), pubblicato nella rivista Archives of Internal Medicine, stima circa 30mila tumori, possibilmente correlati negli anni successivi, a scansioni TAC eseguite negli Stati Uniti nel 2007. I danni piu' rilevanti derivavano da esami dell'addome e della pelvi, del torace e della testa, ma anche da angiografia-TAC del torace. Un terzo dei tumori stimati sarebbero causati da esami TAC eseguiti in eta' compresa tra i 35 e i 54 anni, il 15% per TAC eseguite prima dei 18 anni e il 66% nelle donne. L'uso della TAC negli Stati Uniti, infatti, e' risultato piu' di tre volte maggiore rispetto al 1993, con circa 70 milioni di esami l'anno e gli effetti dell'esposizione a queste radiazioni sono superiori a quanto inizialmente calcolato.
Per questo negli Usa si e' manifestata una certa preoccupazione per i potenziali rischi legati a questa esposizione. Radiologi appartenenti alle piu' importanti istituzioni statunitensi hanno stimato il rischio di cancro successivo all'uso di TAC negli Stati Uniti in relazione a eta', sesso e tipo di scansione.
''Malgrado i grandi benefici clinici, essendo la Tac uno strumento molto utile nella gestione e prevenzione di molte malattie - afferma il Prof. Umberto Tirelli Direttore del dipartimento oncologia medica dell'Istituto Nazionale Tumori di Aviano - questo studio dimostra chiaramente che l'eccesso di utilizzo di questa metodica, che eroga una quantita' non indifferente di raggi X, puo' essere pericolosa per lo sviluppo di tumori ed in particolare la Tac dell'addome, della pelvi, del torace e della testa. Per tanto e' necessaria una maggiore oculatezza nella prescrizione di questa metodica che pure e' molto importante in medicina''.
''Inoltre questa ricerca USA - conclude Tirelli - ci riporta anche alla discussione attuale sui body scanner, tenendo conto delle quantita' di raggi X che dovrebbero essere utilizzati per determinare la presenza di oggetti pericolosi nascosti nel corpo e la frequenza del loro impiego in soggetti a rischio sui quali dovrebbero essere impiegati.
Per questo e' di prioritaria importanza una esplicita dichiarazione di sicurezza delle autorita' sanitarie internazionali''.
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