''Oggi l'umanita' e' sovrainformata sulle trasgressioni che ha fatto e sui danni che ha causato al nostro pianeta. Spetta a lei essere intelligente altrimenti scomparira'. L'ipotesi negativa e' che l'umanita' non ne prenda coscienza e si sradichera' da sola; l'ipotesi positiva e' che ci sara' un sussulto delle coscienze per capire che non abbiamo piu' scelta e che dobbiamo cambiare. E' cambiare o scomparire''. Ad affermarlo in un'intervista a 'Metro de Montre'al' e' Pierre Rabhi, uno dei pionieri dell'agricoltura biologica in Francia ed esperto internazionale nella lotta alla desertificazione, scrittore e pensatore francese di origine algerina, per cui ''c'e' la necessita' di organizzare la propria vita sulla base della nostra integrazione alla natura''.
Rabhi non si dice ''ne' ottimista ne' pessimista'' ma ''realista'': se guardiamo ''obiettivamente'' alla realta', aggiunge al quotidiano gratuito canadese, noi uomini ''siamo una castatrofe naturale ma ho difficolta' a credere che siamo solo questo''. Per Rabhi ''bisogna tornare ad una semplicita' del vivere. Io la chiamo sobrieta' felice, altri la chiamano la semplicita' volontaria. Il nostro pianeta -spiega- e' naturalmente limitato e non puo' riprodurre le sue risorse al ritmo in cui vengono prelevate da un quarto dell'umanita' svantaggio del resto dell'umanita'. Quindi la nozione di autolimitazione mi sembra fondamentale: e' un atto di liberazione e di realismo''.
Per Rabhi ora ''le persone iniziano a farsi piu' domande, le loro aspirazioni stanno cambiato in particolare per quanto riguarda la felicita'. Sempre di piu' le persone non voglio riuscire soltanto la loro carriera ma vogliono riuscire la loro vita: rendersi conto di questo e' un progresso enorme''.
fonte:adnkronos.com
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