Arriva il rapporto sul clima italiano, uno studio elaborato nell'arco di due anni dal Centro Euro Mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc). La situazione - dice il mondo della ricerca italiano - e' grave e va sempre piu' rapidamente peggiorando. Nel nostro paese e nell'area mediterranea, negli ultimi 20 anni si sono succeduti i dieci anni piu' caldi a partire dalle misurazioni climatiche. La top ten dell'afa vede al primo posto il 2003, il piu' caldo in assoluto. Seguono: 2001, 2007, 1994, 2009, 2000, 2008, 1990, 1998, 1997. In sostanza, la meta' degli ultimi 20 anni ha rappresentato un balzo record nella colonnina di mercurio. La temperatura sta cambiando a ritmi sempre piu' accelerati, dicono le decine di scienziati italiani che hanno curato il rapporto che viene presentato domani, 15 aprile, a Venezia e che Silverback anticipa nei suoi tratti centrali.
Cosa e' successo, in questi ultimi anni in Italia, dal punto di vista climatico? Mediamente, la temperatura negli anni successivi al 2000 e' stata di 1,3 gradi superiore al periodo di riferimento. Una media ben piu' alta di quella mondiale di 0,7 gradi nell'ultimo secolo che risulta delle misurazioni dell'Ipcc, il panel di scienziati Nazioni Unite che e' stato messo sotto accusa negli ultimi mesi: a giudicare dalle risultanze ottenute dagli scienziati italiani, infatti, se l'Ipcc sbaglia, lo fa per difetto: dalle nostre parti il cambiamento e' piu' veloce che altrove.
Il clima non risponde a logiche lineari: se il caldo aumenta senza se e senza ma, la piovosita' varia piu' di quanto si immaginasse. La tendenza generale italiana va verso una diminuzione anche del 30 per cento delle precipitazioni alla fine di questo secolo. Ma - ad esempio - l'autunno e l'inverno tra il 2008 e il 2009 sono andati in controtendenza e hanno registrato il 54 per cento in piu' della media. Un vero record: ''mai era piovuto cosi' tanto in Italia nello stesso periodo'', scrivono gli scienziati mobilitati dal Cmcc. Spiegano gli autori: ''la forte variabilita' intrinseca nei regimi di precipitazione non consente affermazioni a un livello di confidenza alto come per le temperature'', ma i ricercatori non si tirano indietro nel tracciare previsioni in linea con l'andamento generale degli ultimi anni. Di fatto c'e' ''un aumento dell'intensita' di precipitazioni sull'Italia del Nord in inverno e una diminuzione sull'Italia centrale e meridionale in estate e primavera''. Allo stesso tempo, negli ultimi 50 anni le ondate di calore sono triplicate e sono destinate a moltiplicarsi.
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