Un sondino che va dal naso allo stomaco, trasportando una soluzione di proteine. Si chiama nutrizione enterale chetogena (Nec) ed è un metodo applicato al Policlinico di Roma agli obesi, per far loro perdere velocemente molti chili. A metterlo a punto è Gianfranco Cappello, docente di chirurgia generale alla Sapienza: ha iniziato applicandolo anni fa ai grandi obesi che dovevano dimagrire in pochi giorni prima di un intervento chirurgico, oggi lo utilizza negli obesi che hanno fallito con le altre diete.
Al paziente viene messo un sondino nasale, collegato a una sacca con una soluzione a base di proteine del latte. Dieci giorni di nutrizione artificiale, senza mangiare, a parte acqua, tè o caffè, ovviamente senza zucchero.
La perdita di peso è dovuta alla chetogenesi, fenomeno che si verifica quando il fisico è privato degli zuccheri. «Abbassando il glucosio nel sangue, costringiamo l’organismo a bruciare grassi, ottenendo una rapida perdita di peso» dice Cappello. Il quale non ha finora pubblicato alcuno studio scientifico sul suo metodo, ma negli ultimi tre anni ha trattato 8 mila pazienti. «A un anno di distanza abbiamo valutato i risultati su 1.000 obesi: 500 avevano mantenuto il peso raggiunto, 500 avevano ripreso chili in varie percentuali».
Il passaparola e l’aspettativa di perdere 8-10 chili in una decina di giorni spingono sempre più pazienti al Policlinico. «Ho deciso di mettere il sondino perché ho 60 chili di troppo» racconta Marco, 55 anni, imbianchino. «Mi fanno male le ginocchia e camminare è un’impresa. So che una dieta normale sarebbe meglio, ma le ho tentate tutte. Perdo 8 chili e ne riprendo 10. Non mi so contenere e mi vergogno. Sono alto un metro e 80 e peso 150 chili»
«I pazienti obesi sono vulnerabili psicologicamente. E il senso di colpa li costringe ad accettare qualsiasi terapia» commenta Esmeralda Capristo, specialista in fisiopatologia della nutrizione alla Cattolica di Roma. «I digiuni fanno perdere peso in fretta ma non insegnano come mangiare. L’unico modo per dimagrire e mantenere il giusto peso è una dieta equilibrata associata all’attività fisica». Un sogno che, però, spesso si infrange contro mancanza di volontà e pasti troppo calorici. Proprio quelli impossibili da consumare con un sondino nel naso.
Ci sono effetti collaterali? Una dieta solo a base di proteine porta a un eccesso di acidosi. «Provoca la produzione di chetoni, scorie che possono compromettere, a lungo andare, la funzionalità renale o indurre disidratazione» avverte Capristo. Tuttavia, sostiene Cappello, «nessuno dei miei pazienti ha mai sofferto di chetosi perché la dieta dura solo 10 giorni».
Gianluca, 43 anni, esperto informatico, ha messo il sondino «per disperazione», perdendo 28 chili in 50 giorni. «Ho fatto tre cicli, sono qui per il quarto. Sono passati tre mesi e ho ripreso solo quattro chili». «Chi ha un problema comportamentale» conclude Cappello «tenderà a ingrassare di nuovo. Chi invece ha accumulato peso in una precisa circostanza riuscirà meglio a mantenere i risultati».
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