”Questa ricerca non è che di routine”, ha detto il biologo russo Alexey Von Surov, con una frase che potrebbe vincere il “premio banalità” del secolo. La ricerca è stata messa in piedi da Surov e colleghi per verificare se la Soia Geneticamente Modificata prodotta dalla Monsanto – soia che cresce sul 91% dei campi di soia USA – causi problemi di crescita e riproduzione. Quello che ha scoperto potrebbe spazzare via un’industria che fattura molti miliardi di dollari. Dopo aver nutrito per due anni dei criceti che si sono sviluppati nell’arco di tre generazioni, quelli con una dieta OGM – e particolarmente il gruppo con la dieta con massima quantità di soia OGM – hanno mostrato effetti devastanti. Alla volta della terza generazione, la maggioranza dei criceti nutriti con soia OGM ha perso la capacità di riprodursi, ha mostrato una crescita più lenta ed un più alto tasso di mortalità fra i piccoli nati. Se questo non bastasse a sconvolgervi, alcuni criceti della terza generazione hanno mostrato anche peli che crescevano all’interno della bocca – fenomeno visto raramente – e decisamente più diffuso fra i criceti nutriti con dieta contenente soia OGM. La ricerca, condotta insieme al Surov’s Institute of Ecology and Evolution of the Russian Academy of Sciences e dalla National Association for Gene Security, dovrebbe venire pubblicata entro 3 mesi (luglio 2010 ) – quindi dobbiamo attendere per i dettagli tecnici; ma Surov ne ha descritto – in una email che mi ha inviato – gli aspetti fondamentali Ha usato criceti Campbell, che hanno un tasso di riproduzione alto, e li ha divisi in 4 gruppi: tutti con una dieta normale, ma un gruppo non riceveva nessun tipo di soia, uno riceveva soia non-OGM, un terzo riceveva soia OGM, ed un quarto alti contenuti di soia OGM. Ogni gruppo era composto da 5 coppie di criceti, ognuno ha prodotto 7-8 piccoli, per un totale di 140 animali. Surov ha dichiarato a The Voice of Russia: “All’inizio, tutto procedeva normalmente, ma abbiamo notato alcuni effetti abbastanza preoccupanti quando abbiamo selezionato – fra i piccoli – le nuove coppie, ed abbiamo proseguito nell’alimentazione che avevano ricevuto prima: queste coppie mostrarono una crescita a velocità più lenta e una maturità sessuale più tardiva”. Da ogni gruppo Surov selezionò delle nuove coppie, che generarono altre 39 piccoli criceti: dal gruppo di controllo nacquero 52 piccoli e 78 dal gruppo con dieta priva di soia OGM. Dal gruppo con soia OGM, però, nacquero solo 40 piccoli, dei quali il 25% morì. Questo rappresentava un tasso di mortalità a due cifre cinque volte maggiore di quel 5% che si aveva nel gruppo di controllo. Per ciò che concerne i criceti del gruppo nutrito ad alta percentuale di soia OGM, solo una femmina ebbe de piccoli: 16 con una mortalità del 20%. Dice Surov: “Questi numeri bassi in F2 [ la terza generazione ], mostrano che molti animali erano diventati sterili”. Nella ricerca sono incluse misurazioni degli apparati degli animali della terza generazione: inclusi testicoli, milza, utero, ecc; e se il gruppo di ricercatori raccoglierà fondi sufficienti, potrà analizzare i livelli ormonali nei campioni di sangue raccolti. Nella bocca crescono peli All’inizio dell’anno, Surov è stato co-autore di una ricerca pubblicata sulla rivista Doklady Biological Sciences nella quale mostrava come, in casi rari, dei peli crescessero all’interno di tasche nascoste nella bocca dei criceti. “Alcune di queste tasche contenevano solo un pelo, mentre altre degli spessi ciuffi di peli colorati e privi di pigmento, tanto lunghi da raggiungere la parte dei denti deputata alla masticazione. A volte, la fila dei denti era circondata da una sorta di spazzolino uniforme di peli su entrambi i lati. I peli crescevano verticalmente e terminavano con punte affilate, spesso coperte da un grumo di muco.” (Le foto di questi ciuffi di peli sono disgustose. Fidatevi o guardate voi stessi http://www.responsibletechnology.org/utility/showArticle/?objectID=4888 .) A conclusione della ricerca, gli autori suggeriscono che una tale sorprendente anomalia possa essere dovuta alla dieta somministrata ai criceti cresciuti in laboratorio. Scrivono infatti: “Questa patologia potrebbe essere stata amplificata da elementi del cibo che sono assenti nel cibo naturale, elementi quali gli ingredienti OGM (soia o mais) o contaminanti (pesticidi, micotossine, metalli pesanti, ecc.)” Non c’è dubbio che il numero di criceti con peli nella bocca era molto più elevato nella terza generazione allevata con soia OGM che non in nessun altro caso studiato in precedenza da Surov. Abominevoli, anche se solo preliminari Surov mette in guardia dal saltare subito a conclusioni. Dice: “È abbastanza possibile che gli OGM non causino questi effetti in sé”. Surov desidera che l’analisi delle componenti dell’alimentazione diventi una priorità, al fine di scoprire esattamente la causa tali effetti e come avvengono. Ha inoltre detto che oltre agli OGM, potrebbero esserci dei contaminanti, o alti residui di erbicidi, quali il Roundup, che in effetti è molto più presente nei semi di soia OGM; essi sono infatti chiamati “Pronti per il Roundup”: dei geni batterici vengono forzati nel loro DNA in modo che le piante possano tollerare il Roundup, l’erbicida prodotto dalla Monsanto. Ne consegue che la soia OGM porta sempre con sé la doppia minaccia costituita da un contenuto maggiore di erbicida e da tutti gli effetti collaterali dovuti all’ingegneria genetica. Anni di disordini riproduttivi causa mangime OGM I criceti di Surov non sono che l’ultimo esempio di animali che mostrano disordini nella sfera riproduttiva dopo un’alimentazione con OGM. Nel 2005, Irina Emakova – insieme alla Russian National Academy of Sciences – riferì che oltre la metà dei piccoli di ratte nutrite con soia OGM era morta nell’arco di 3 settimane: un tasso di mortalità ben maggiore di quel 10% di mortalità del gruppo di controllo alimentato con soia non-GM. I piccoli del gruppo OGM erano inoltre anche più piccoli (si veda la foto http://www.responsibletechnology.org/utility/showArticle/?objectID=4888 ) ed erano sterili. Coincidenza significativa: dopo gli esperimenti di alimentazione della Ermakova, il suo laboratorio di ricerca iniziò a nutrire tutti i ratti della struttura – un tipo di ratto commerciale – usando soia OGM. Nell’arco di due mesi, la mortalità infantile in tutta la struttura salì al 55%. Quando la Emakova nutrì i ratti maschi con soia OGM, i loro testicoli cambiarono di colore dal loro rosa abituale ad un blu scuro! Anche degli studiosi italiani hanno trovato analoghi cambiamenti nei testicoli dei topi, cambiamenti che riguardavano danni alle cellule spermatiche giovani. Inoltre, il DNA degli embrioni provenienti da genitori nutriti con soia OGM, funzionava in modo diverso. Uno studio condotto dal governo austriaco e pubblicato nel novembre 2008 ha mostrato che quanto più mais OGM veniva dato ai topi, tanto meno prole questi avevano (PDF), e tanto più piccoli erano. Jerry Rosman – agricoltore dello Iowa – ha avuto a sua volta problemi con i maiali e con le mucche, che hanno incominciato a diventare sterili. Alcune delle sue scrofe avevano anche incominciato a mostrare false gravidanze partorendo sacche piene d’acqua. Dopo mesi di indagini e verifiche, finalmente individuò la causa nel grano OGM dell’alimentazione. Quando i quotidiani, le riviste o la Tv, raccontano i problemi avuti da Jerry, egli riceve telefonate da un numero sempre maggiore di agricoltori che si lamentano analoghi problemi di sterilità, in relazione al grano OGM. Alcuni studiosi del Baylor College of Medicine hanno scoperto casualmente che dei topi allevati in giacigli di pannocchie di grano “non si riproducevano né mostravano un comportamento riproduttivo”. Analisi condotte sulle granaglie rivelarono due componenti che bloccavano il ciclo sessuale femminile: avevano concentrazioni di ca. duecento volte inferiori ai classici fitoestrogeni. Una componente riduceva anche il comportamento sessuale maschile ed entrambe le sostanze contribuivano alla crescita di cellule tumorali del cancro del seno e della prostata, in cellule coltivate. I ricercatori hanno anche scoperto che il tasso di tali sostanze varia a seconda del tipo di granaglia OGM. Le pannocchie triturate usate alla Baylor con molta probabilità provenivano dall’Iowa centrale, vicino alla fattoria di Jerry Rosman – e di altri che si lamentano del bestiame diventato sterile. Ad Haryana – India – una squadra di veterinari che stanno facendo indagini riferisce che i bisonti che consumano semi di cotone OGM soffrono di infertilità, di frequenti aborti, parti prematuri e prolassi uterini. Molti bisonti giovani ed adulti sono poi morti misteriosamente. Si nega, si attacca e si cancellano aggiornamenti Gli scienziati che hanno fatto scoperte avverse sugli OGM, vengono regolarmente presi di mira. ridicolizzati, privati di finanziamenti, ed anche licenziati. Quando la Ermakova riferì dell’alto tasso di mortalità infantile nella prole di animali nutriti con soia OGM, per fare solo un esempio, invitò la comunità scientifica a replicare e verificare i suoi risultati preliminari. Cercò anche ulteriori finanziamenti per analizzare degli organi che erano stati conservati. Invece, fu attaccata e calunniata, furono rubati dei campioni dal suo laboratorio, furono bruciate carte sulla sua scrivania; ha anche detto che il suo capo – pressato a sua volta dal suo capo – le disse di fermarsi dal continuare con qualsiasi altra ricerca sugli OGM. Nessuno – fin’ora – ha replicato i semplici ed economici studi condotti dalla Ermakova. Nel tentativo di offrirle solidarietà, una delle sue colleghe le suggerì che, forse, la soia OGM avrebbe potuto risolvere il problema della sovrappopolazione. ( !? ) Surov riferisce che, fin’ora, non ha subito nessuna forma di pressione. Smettiamola di sperimentare massivamente mangime OGM Senza prove dettagliate, nessuno può individuare con esattezza che cosa stia causando queste traversie riproduttive nei criceti, nei ratti e nei topi italiani ed austriaci, nel bestiame di India ed America; possiamo solo speculare sulla relazione fra l’introduzione dei cibi geneticamente modificati, avvenuta nel 1996 ed il corrispondente manifestarsi di nascite di bambini sottopeso, di sterilità e di altri problemi nella popolazione USA. Molti scienziati, medici e cittadini partecipi, tuttavia, non pensano che la gente debba costituire l’animale da laboratorio per un gigantesco ed incontrollato esperimento dell’industria delle biotecnologie. Dice Alexey Surov: “Non abbiamo nessuno diritto ad usare gli OGM fino a che non ne avremo compreso i possibili effetti negativi, non solo per noi stessi, ma anche per le future generazioni. Abbiamo assolutamente bisogno di ricerche pienamente dettagliate che chiariscano questi dubbi. Qualsiasi tipo di contaminazione deve essere testata prima di essere consumata e gli OGM ne costituiscono solo una parte”.
Autore: Jeffrey Smith, autore e fondatore dell’Institute for Responsible Technology / Fonte originale: huffingtonpost.com / Traduzione a cura di: Cristina Bassi / Fonte: thelivingspirits.net
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