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martedì 1 giugno 2010
DISASTRO AMBIENTALE: Golfo del Messico, la PERDITA POTREBBE DURARE ALTRE 8 SETTIMANE.La peggiore catastrofe ecologica americana
Il Golfo del Messico si deve preparare a scenari apocalittici. Lo ha preannunciato la stessa Bp anticipando che, malgrado il nuovo tentativo in corso, ci potrebbero volere "almeno altre otto settimane" per bloccare la perdita. La "soluzione migliore" resta quella di trivellare un "pozzo parallelo" per intercettare il flusso di greggio, ha spiegato il portavoce del gigante petrolifero britannico, John Currie, e per questo "ci vorra' fino ad agosto".
E’ scontro tra scienziati e British Petroleum sulle «piume di profondità». Mentre la società è alle prese con l’ennesimo tentativo di fermare l’emorragia di greggio causata dall’incidente sulla piattaforma Deepwater Horizon, il suo amministratore delegato contesta il nuovo allarme lanciato dalla comunità scientifica sulla presenza di sacche di greggio nelle profondità del Golfo.
Durante una ricognizione in Louisiana, Tony Hayward spiega di non esserci «prova» dell’esistenza di «piume», ovvero masse nere sospese nelle profondità marine. «Il greggio è solo in superficie», dice il Ceo sottolineando che la tendenza del petrolio è di salire verso l’alto. «Qualsiasi traccia in profondità - prosegue - riguarda sacche che stanno risalendo». L’allarme, è stato lanciato da alcuni scienziati delle università del Sud nelle scorse ore dopo l’esito di esami condotti sulle acque marine.
Gli esperti, provenienti principalmente dalle università di Florida, Georgia, Louisiana e Mississippi, hanno studiato i video girati in profondità incrociandoli con campioni prelevati nel corso delle settimane. Si tratta di esami condotti separatamente ma che hanno portato allo stesso risultato. «C’è una generale convergenza», spiega James Cowan, biologo marino della Louisiana State University (Lsu) secondo cui piume di profondità sarebbero presenti a circa 135 metri sotto il livello di superficie in un tratto di mare distante 80 chilometri dal punto dell’incidente. Ma non è la sola, visto che gli scienziati della University of South Florida sono sulle tracce di una piuma lunga 35 chilometri e larga dieci, che si trova a oltre 330 metri di profondità.
«Gli stiamo dietro, cerchiamo di capirne i movimenti», racconta William Hogarth, presidente del College of Marine Science. Secondo l’esperto, ex numero uno del National Marine Fisheries Service, risultati certi potranno essere noti già questa settimana. «La fisica è dalla parte di Bp», dice Ed Overton, chimico della Lsu, secondo cui il greggio è più leggero in termini di peso specifico dell’acqua marina e tende ad andare verso l’alto.
Ma per Hogarth e Cowan la presenza di piume di profondità potrebbe essere dovuta all’uso di diluenti chimici per contrastare la marea nera: «Si tratta di agenti che ridurrebbero la tendenza a galleggiare del petrolio», trattenendolo in profondità. Dal giorno dell’incidente che ha causato la morte di undici operai, lo scorso 20 aprile, sono fuoriusciti dai 70 ai 150 milioni di litri dalla condotta danneggiata che si trova ad oltre 1500 metri di profondità, e le operazioni di pulizia e recupero ambientale potrebbero durare molti mesi. Che diventerebbero anni nel caso della presenza di piume visto che il danno sarebbe ben più grave. Ma Hayward è categorico: «Non ci sono elementi a sostegno della tesi, oggi per noi la principale battaglia si combatte sulle coste della Louisiana e del Golfo». Ciò che invece appare inevitabile per Bp, è che nelle prossime ore, in attesa del posizionamento di «Big Hat» sul pozzo della Bp, la marea nera crescerà circa del 20%. A provocare l’aumento del flusso di greggio sarà il taglio del braccio mobile del pozzo, in una manovra che tecnicamente si chiama «Lower Marine Riser Package (Lmrp)».
Si tratta di un tappo da piazzare sulla supervalvola, il «Blowout Preventer» e collegato ad una nave cisterna in superficie attraverso un sifone per recuperare il petrolio che potrebbe continuare a fuoriuscire dal pozzo, si prevede, almeno sino ad agosto. Intanto dall’indagine in corso al Congresso è emerso che anche il colosso franco-americano Schlumberger, leader mondiale nelle trivellazioni, sarebbe in qualche modo coinvolto nell’incidente visto che, alcuni suoi dipendenti stavano lavorando sulla piattaforma poche ore prima del’incidente. Il presidente di una delle commissioni d’inchiesta, il deputato Ed Towns, ha chiesto alla società spiegazioni immediate sul suo ruolo in una serie di ispezioni e su ogni coinvolgimento in "Deepwater".
Senza mezzi termini la Casa Bianca definisce la marea nera nel Golfo del Messico la catastrofe ecologica più grande della storia degli Stati Uniti, e per il presidente Barack Obama, dopo il fiasco dell'operazione 'Top Kill' che avrebbe dovuto sigillare definitivamente il pozzo della Bp, le cose si fanno sempre più difficili. Super tappo. In attesa dell'avvio della nuova operazione nei prossimi giorni, il collocamento di un tappo sulla supervalvola del pozzo che non funziona, è la responsabile per l'ambiente della Casa Bianca, Carol Browner a scendere in campo. La Browner ha difeso oggi l'operato dell'Amministrazione Usa, accusata di non avere capito immediatamente l'urgenza del dramma, di avere reagito con lentezza e di essersi fidata delle parole della Bp, davanti alle telecamere dei seguitissimi talk show domenicali. La marea nera «è verosimilmente la peggior catastrofe ecologica degli Stati Uniti», ha spiegato l'esperta al talk show 'Meet the Press' del Nbc, aggiungendo che si tratta «senza dubbio della peggior marea nera degli Usa. Ci• significa che ci sono maggiori quantit… di petrolio che stanno inquinando il Golfo del Messico, rispetto a qualsiasi altro momento della nostra storia. E ci• significa che c'‚ pi— petrolio», rispetto al dramma dell'Exxon Valdez, la petroliera naufragata nel 1989 in Alaska. Ad un'altra emittente l'ex responsabile dell'Epa (l' equivalente del nostro ministero dell'ambiente) ai tempi di Bill Clinton, ha detto che il petrolio potrebbe continuare a riversarsi fino ad agosto e che il governo «si sta preparando al peggio». La Browner non è stata più precisa di così, ma si pensa immediatamente alle conseguenze che potrebbe avere un uragano come Katrina, che nell'agosto 2005 mise in ginocchio New Orleans e i suoi dintorni. Obama si trova a Chicago, la sua città, per il ponte del Memorial Day che oggi segnerà l'inizio dell'estate e, secondo i giornalisti al suo seguito, il presidente ha passato oltre un'ora nel centro sportivo 'Natural Fit' che appartiene a Cornell McClellan, noto nella citt… come personal trainer della first lady Michelle. Una notizia che non lo ha di certo aiutato, e che rimanda a George W.Bush. Il 30 agosto 2005, mentre a New Orleans morivano in centinaia, Bush si faceva fotografare nella base navale californiana di Coronado con una chitarra in mano per i 60 anni della vittoria contro i giapponesi, il V-J Day. Al talk show 'This Week' della Abc ha avuto oggi parole dure contro Obama il Governatore della Lousiana, Bob Jindal, secondo cui al presidente è mancata «la percezione dell'urgenza».
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