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martedì 17 agosto 2010

DISASTRO AMBIENTALE: Golfo del Messico, GREGGIO SUL FONDALE, A RISCHIO FAUNA MARINA

Il petrolio fuoriuscito dalla Deepwater Horizon, la piattaforma petrolifera della BP esplosa nel Golfo del Messico causando la marea nera, potrebbe essersi depositato sul fondale del golfo del Messico, piu' a est di quanto ci si aspettasse, con effetti tossici per la vita marina. Lo ha reso noto la CNN, diffondendo una sintesi delle prime conclusioni dei ricercatori dell'universita' della Florida del Sud.

I primi risultati della nuova indagine sulle acque del Golfo del Messico hanno evidenziato che i disperdenti chimici utilizzati dalla BP potrebbero aver spinto il greggio verso il fondale oceanico, da dove e' penetrato in un canyon marino profondo 40 miglia. Il plankton e gli altri organismi marini presenti hanno mostrato ''una forte risposta tossica'' al greggio. ''Il petrolio si muove verso il basso nelle acque piu' profonde, dove puo' contaminare il fitoplancton e la vita marina'', ha detto John Paul, un microbiologo marino dell'Universita'.

Secondo i ricercatori, il petrolio potrebbe penetrare anche nella piattaforma continentale, per poi riemergere piu' avanti.

L'Environmental Protection Agency ha riportato gia' in precedenza la presenza di greggio sul fondale del golfo, ma non ha stabilito se questo sia provenuto dalla falla del pozzo petrolifero scoppiato in aprile o se fosse gia' presente.

La BP ha utilizzato oltre 1,8 milioni di galloni di disperdenti chimici per fermare la fuoriuscita di petrolio, sotenendo che le sostanze chimiche hanno permesso al petrolio di essere suddiviso in gocce cosi' piccole da poter essere digerite, e che i disperdenti non erano piu' tossici del petrolio stesso.

I critici hanno avvertito che i disperdenti potrebbero avere effetti sulla catena alimentare.

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