Tokyo - Tecnici, soldati e pompieri giapponesi hanno continuato oggi a bombardare i reattori «impazziti» della centrale di Fukushima usando elicotteri e idranti ma, in un’ammissione implicita che si tratta di tentativi disperati, per la prima volta è stata sollevata l’ipotesi di seppellirli dopo averli chiusi in sarcofaghi di cemento armato.
È la cosiddetta «soluzione Cernobyl», quella con cui nel 1986 si concluse in Ucraina la più grave crisi nucleare della storia. «Lo abbiamo tutti in mente - ha affermato un funzionario della Tepco, la società che gestisce la centrale gravemente danneggiata dal terremoto e dallo tsunami della settimana scorsa - e non è certo impossibile». «Ma - ha aggiunto - la nostra priorità rimane di provare prima a spegnerli». I tecnici hanno lavorato freneticamente per rimettere in funzione, almeno parzialmente, il sistema elettrico della centrale, cosa che permetterebbe di usare pompe più potenti ed efficaci. Sperano di farcela entro domani.
A una settimana esatta dalla tragedia, mentre nelle zone terremotate si osservava un minuto di silenzio per le vittime (che secondo l’ultimo bilancio sono state 16mila tra morti e dispersi), il premier Naoto Kan ha tenuto un commovente discorso teletrasmesso ai suoi concittadini. Ammettendo i ritardi del suo governo, Kan, che ha faticato a contenere l’emozione, ha affermato che i giapponesi «ricostruiranno il Paese, come dopo la Seconda Guerra Mondiale», conclusa dalle bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki. Kan ha sottolineato che tutti i cittadini devono «essere uniti, lavorare mano nella mano e cercare di capire cosa ognuno possa fare per il Paese». Rivolgendosi ai circa 400mila sfollati sistemati in rifugi di fortuna senza energia, cibo e medicine, Kan ha detto di sapere che soffrono, che la situazione è difficile, e ha promesso che il governo fornirà loro tutto il necessario per riprendere una vita normale. «Dobbiamo essere forti e convinti che ci riprenderemo, non ci possiamo permettere di essere pessimisti», ha proseguito il premier. «Ricostruiremo il Paese dalle rovine», ha esclamato Kan al termine del suo discorso, aggiungendo che lui stesso «come cittadino», «lavorerà duro» per la rinascita del Giappone. Il governo ha alzato oggi il livello dell’allarme per la continua fuga di radioattività dalla centrale portandolo dal livello 4 al 5, della scala di misura internazionale. La decisione è stata presa dopo un incontro tra il direttore dell’ Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), il giapponese Yukiya Amano e lo stesso Naoto Kan. Amano ha definito «molto grave» la crisi in corso. Il portavoce Yukio Edano ha indicato che il governo potrebbe muoversi nei prossimi giorni con maggior decisione e ha ammesso che ci sono stati ritardi. «Un terremoto di una forza senza precedenti e un forte tsunami hanno colpito il Giappone, di conseguenza sono successe delle cose che non erano state previste in termini di risposta a un disastro», ha spiegato.
FONTE: http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2011/03/18/AOlg8VF-fukushima_sarcofago_per.shtml
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