Tremila morti accertati ma se ne temono oltre diecimila, visto il numero dei dispersi. L'autorità meteo lancia l'allarme per possibili riprese del sisma. Il governo raziona l'elettricità. Gli italiani rientrati: "E' stato spaventoso". Le borse nipponiche riaprono.
La catastrofe in Giappone non ha ancora un bilancio. Ma i numeri già spaventosi del disastro cambiano ogni minuto, e all'inferno lasciato delle onde e dal sisma si aggiungono quelli personali delle condizioni di vita di chi è sfuggito alla devastazione. I morti accertati sono tremila - secondo la polizia nazionale - ma il timore fondato è che siano molti di più, anche oltre diecimila tenendo presente il numero dei dispersi in tutte le zone interessate dal sisma prima e poi dal maremoto. Sono 700 mila gli sfollati, il governo ha chiesto la costruzione di 30 mila case provvisorie nelle aree colpite. Il terremoto in Giappone potrebbe costare fino a 35 miliardi di dollari alle assicurazioni e la stima non prende in considerazione i danni provocati dallo tsunami. Per gli sfollati c'è l'emergenza ipotermia, che minaccia le vite dei più anziani rimasti senza casa. A causa della difficoltà nel rifornimento energetico, il governo ha annunciato black out programmati: saranno di tre ore, unica zona esclusa il centro di Tokyo. Sono comunque in arrivo rifornimenti di gas dalla Russia.
L'allarme principale riguarda le comunicazioni lanciate oggi dall'Agenzia metereologica giapponese. L'ente ha avvertito che nei prossimi giorni sono possibili scosse di una magnitudo che potrebbe raggiungere i 7 gradi, scosse che saranno, secondo alcune le valutazioni concentrate principalmente nella zona oceanica. L'allarme tsunami è stato declassato ad "allerta", un minimo sollievo in uno scenario che il premier giapponese Naoto Kan ha definito la tragedia "il momento più difficile per il Giappone dalla fine della Seconda guerra mondiale".
Paura nucleare. A Fukushima, 240 chilometri a nord di Tokyo, alle notizie del danneggiamento di tre reattori nella centrale nucleare si è aggiunta in tarda serata quella di un guasto all'impianto di raffreddamento di un reattore in un'altra centrale, a Tokai, a soli 120 chilometri di distanza. Allarme poi parzialmente rientrato: dei tre sistemi di raffreddamento, due sono in avaria e uno funzionante.
Nel paese è palpabile la paura di una tragedia atomica, mentre un numero crescente di stranieri abbandona il Giappone. Molti hanno deciso di far partire le famiglie, soprattutto quelli che hanno bambini. I voli in partenza dagli aeroporti di Haneda e Narita sono pieni. Le prenotazioni sono ancora più numerose nel fine settimana, un segnale intepretabile come una tendenza a seguire l'evoluzione della situazione nei prossimi giorni, per poi eventualmente decidere di lasciare il Paese. Anche la capitale teme complicazioni sul fronte nucleare: eventuali fuoriscite di gas potrebbero produrre nubi tossiche che potrebbero raggiungere Tokyo in poche ore, a seconda della velocità e della direzione del vento, assieme al rischio di contaminazione. E intanto Masashi Goto, un ex progettista di centrali nucleari ha accusato il governo giapponese di non dire tutta la verità sulla situazione degli impianti atomici danneggiati dal terremoto. In una conferenza stampa a Tokyo, Goto ha dichiarato che uno dei reattori dell'impianto di Fukushima-Daiichi è "altamente instabile" e che le conseguenze di un'eventuale fusione sarebbero "tremende". Finora, il governo giapponese ha detto che un'eventuale fusione non porterebbe al rilascio di dosi significative di materiale radioattivo.
Italiani rientrati: "Spaventoso". E' la parola ripetuta più spesso oggi dai primi italiani rientrati a Roma da Tokyo. Una ventina di loro, per lo più turisti ma anche uomini d'affari in viaggio di lavoro, hanno raccontato all' arrivo all'aeroporto di Fiumicino i terribili momenti vissuti durante il terremoto. "Quando c'è stata la prima scossa eravamo ad Akiabara, il quartiere tecnologico di Tokyo - racconta Marianna Santoni, di Foligno. Per fortuna in quel momento ci trovavamo in strada. Abbiamo visto edifici oscillare in modo davvero impressionante. Si sentiva distintamente il rumore dei palazzi che si muovevano. Per fortuna le infrastrutture hanno retto". Ma alcuni connazionali mancano ancora all'appello: l'ambasciata italiana ha fatto sapere di non aver ancora preso contatto con cinque dei 29 italiani residenti nelle prefetture nordorientali colpite dallo tsunami. In una nota, l'ambasciata raccomanda di "seguire le istruzioni che le autorità giapponesi hanno emesso quartiere per quartiere per l'eventualità di un'emergenza" e di "tenere in casa acqua potabile e cibo per alcuni giorni".
Le Borse di Tokyo e Okinawa tornano in funzione. La Borsa giapponese riprenderà a funzionare regolarmente da domani. Shozaburo Jimi, ministro delle Finanze, ha dichiarato in una nota che le autorità sorveglieranno sui listini per evitare speculazioni sulla scia del terremoto. Il Tokyo stock exchange e la Borsa di Okinawa saranno operativi nei soliti orari, mentre la banca del Giappone ha dichiarato che i suoi sistemi di controllo e gestione funzionano regolarmente e garantirà la disponibilità di liquidità per le operazioni finanziarie.
Fonte : http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/13/news/in_arrivo_nuove_scosse_da_7_gradi_e_si_teme_il_disastro_nucleare-13566648/
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