La roadmap per la messa in sicurezza dell'impianto nucleare di Fukushima, fissata nell'arco di 6-9 mesi, non cambia: lo ha detto oggi il premier nipponico, Naoto Kan, secondo cui è possibile riportare sotto controllo il sito nei tempi previsti malgrado la conferma dell'avvenuta fusione del combustibile nucleare nel reattore n.1.
"Ci potranno essere delle modifiche riguardo ai metodi da adottare - ha spiegato il pemier -, ma credo che possiamo andare avanti senza cambiare i tempi".
Non se ne parla molto, purtroppo, ma a Fukushima la situazione è tutt'altro che tranquilla. A oltre due mesi dal terremoto che ha messo in ginocchio il Giappone, non sembrano esserci molti motivi per esultare, nonostente gli sforzi compiuti siano stati molti. La centrale nucleare distrutta dallo tsunami lo scorso 11 marzo continua a dare problemi e per gli uomini della Tepco, riuscire a stabilizzare i reattori diventa ogni giorno più difficile.
Allarme - Il nuovo allarme riguarda le condizioni del reattore n°1. La Tepco (Tokyo Electric Power Company) ha diramato ieri un comunicato in cui informa del fatto che la maggior parte delle barre di combustibile nel reattore n°1 è precipitata sul fondo del vaso di pressione già dopo pochi giorni dall'incidente, cioè il 16 marzo". Le analisi della Tepco, fatte tutte di simulazioni e congetture, spiegano che nonostante i fori nel contenitore, "la quantità di sostanze radioattive che possono diffondersi a partire dal reattore sarà limitata". Nonostante tutti i problemi riscontrati fino a questo momento, però, alla Tepco continuano a mostrare un ottimosmo ingiustificato: si pensa ancora, infatti, di riuscire a mantenere la tabella di marcia imposta dalla road map proposta nei giorni seguenti all'incidente. Secondo le previsioni, dunque, si dovrebe riuscire a chiudere in modo stabile e a freddo il reattore".
Three Mile Island - Dire che si tratti di una follia è forse eccessivo, ma il fatto stesso che gli ingegneri della Tepco abbiano iniziato a studiare l'incidente di Three Mile Island (1979, Stati Uniti) fa capire quali siano le difficioltà: all'epoca ci vollero quasi 10 anni per togliere dal fondo del reattore il carburante nucleare fuso. Per cui, probabilmente dire che si risolverà il problema entro il mese di luglio può essere anche accettabile, ma bisognerebbe indicare con precisione anche l'anno, perchè difficilmente lo si potrà fare nel 2011.
2 commenti:
Non ci sono parole per esprimere lo sconforto che suscita questa notizia...grazie per la condivisione The Crow..
Dandelìon
GIà...
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