Un team dell'Università di Harvard ha monitorato per vent'anni 45mila americani, scoprendo che a un grande numero di tazzine quotidiane consumate corrisponde un calo deciso (fino al 60%) del rischio di contrarre la forma di cancro più diffusa (e letale) per gli uomini
Un rimedio contro il tumore alla prostata potrebbe nascondersi nel caffè. Gli uomini che ne bevono regolarmente in grande quantità sembrano avere un rischio considerevolmente più basso di sviluppare questa forma di cancro, la più diffusa a livello maschile. Lo afferma uno studio dell'università di Harvard, pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, una pubblicazione online, anticipata in questi giorni dalla stampa britannica. Ma è una ricerca preliminare, sulle cui conclusioni gravano ancora parecchi dubbi da parte della comunità scientifica.
Consumare sei o più tazze di caffè al giorno, afferma lo studio di Harvard, è associato con una riduzione del 20 per cento del rischio di qualsiasi tipo di tumore alla prostata. Gli uomini che bevono ancora più caffè vedono diminuire il rischio di ammalarsi della forma più aggressiva della malattia addirittura del 60 per cento, sempre secondo la ricerca dell'università americana. Anche berne soltanto tre tazze al giorno farebbe calare il rischio del cancro alla prostata più letale del 30 per cento. Trattandosi di un'indagine condotta negli Stati Uniti, le tazze sono quelle grandi, da cappuccino per intendersi, non le tazzine da caffè espresso.
Il legame tra il caffè e la prostata non dipenderebbe tuttavia dalla caffeina, perché i partecipanti alla ricerca di Harvard hanno ottenuto gli stessi risultati sia che bevessero caffè normale, sia che lo bevessero decaffeinato. Piuttosto, gli studiosi dell'università Usa attribuiscono l'effetto positivo agli antiossidanti e ad altri agenti chimici presenti nel caffè, che influiscono sul modo in cui il corpo riceve gli zuccheri e sul livelli degli ormoni sessuali, due fattori entrambi collegati allo sviluppo del cancro alla prostata.
Lo studio, diretto da Lorelei Mucci, epidemiologo della Harvard School of Publich Health, ha coinvolto 45 mila uomini americani che hanno riportato il loro consumo di caffè tra il 1986 e il 2006. Gli autori della ricerca riconoscono che altri studi saranno necessari per comprendere esattamente quali componenti del caffè possono avere un effetto benefico su questo genere di tumori. "Occorre vedere risultati simili ripetuti in studi più ampi, prima di essere sicuri se il consumo di caffè condiziona o meno il rischio di cancro alla prostata", dice il dottor Yinka Ebo del Cancerc Research Uk. "E il caffè può essere preparato in modi differenti, usando diversi tipi di chicchi", osserva la dottoressa Helen rippon della Prostate Cancer Charity.
1 commento:
Sempre utili ed interessanti i tuoi post The Crow...e pensare che ci son persone che ci vivono di caffè..a presto leggerti..
Dandelìon
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