La settimana scorsa l'inondazione alla centrale americana del Mississipi, oggi l'incendio all'impianto atomico di Tricastin, nella Drôme, sud-est della Francia. In pratica a due passi dai confini italiani. L'incidente al reattore n° 1 della centrale è avvenuto sabato scorso, quando gli abitanti della zona hanno visto un denso fumo nero alzarsi dalla centrale. L'Edf, la società che gestisce gli impianti nucleari francesi, ha subito reso noto che l'incendio ha avuto luogo nella parte non nucleare dell'impianto e che "non ha nessuna conseguenza radiologica sull'ambiente e la popolazione". Il reattore, fermo per la manutenzione annuale, avrebbe preso fuoco, secondo la ricostruzione della gigante dell'energia, nella zona dove si trovano i trasformatori che conducono l'elettricità prodotta dalla centrale verso la rete di distribuzione nazionale.
Le notizie sembrano rassicuranti ma come sempre in questi casi, è lecito dubitare fino alla fine, visto la NOTA predisposizione delle autorità, spesso, a sottodimensionare tal tipo di incidenti per non creare allarmismo. La centrale di Tricastion, costruita nel '74, è una delle più vecchie centrali francesi ma, nonostante questo, nel dicembre del 2010 è stato deciso di allungarne la vita di altri dieci anni. Nella cittadina più vicina, Saint-Paul-Trois-Châteaux vivono 8300 persone che convivono con la costante spada di Damocle della vicina centrale e che, periodicamente, vengono istruiti sul come reagire in caso di incidente. Tutti i telefoni fissi di un raggio di 10 chilometri dalla centrale sono collegati a una centralina automatica, che dovrebbe avvertire tutti in caso di incidente. Recentemente, L'Autorità per la sicurezza nucleare francese ha deciso trentadue nuovi "accorgimenti" da chiedere alla popolazione locale per consentire agli impianti di funzionare ancora, nonostante i limiti di età. Ma la stessa autorità, tuttavia, avverte: la sicurezza della centrale nucleare non è garantita in caso di piena eccezionale.
Il presidente della Repubblica francese ha stanziato recentemente un miliardo di euro per la ricerca sulla "sicurezza" nucleare. La Francia di Sarkozy, insomma, sembra proprio non voler abbandonare l'energia atomica, in assoluta controtendenza rispetto al resto dell'Europa e nonostante il tragico avvertimento di Fukushima.
fonte: http://www.verdi.it/energia/30206-incendio-centrale-nucleare-francese.html
1 commento:
Terrificante realtà....che ci sia del doloso? Oramai non si sà più cosa pensare...
sereno vissuto The Crow...un raggio di Sole per Te..a presto..
Dandelìon
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