In città fa più male pedalare che camminare. La conferma viene da un esperimento condotto a Londra su un campione ridotto di persone che vanno al lavoro in bici e a piedi. Ma l'esito, dicono gli esperti, sarebbe lo stesso in tutte le grandi città europee. Esperti riuniti ad Amsterdam
Pedalare in città fa più male che camminare. Era intuibile, data la necessità di respirare più intensamente, ma una ricerca inglese lo dimostra con chiarezza e "misura" il danno. La ricerca è stata presentata al Congresso della Società europea delle malattie respiratorie in corso ad Amsterdam. L'appuntamento, per il quale sono convenuti in Olanda 20mila medici da tutto il mondo, quest'anno ha strappato il primato del congresso su queste patologie più grande del mondo alla società statunitense.
La ricerca sullo smog 1 è stata ispirata dalle dimostrazioni raccolte in questi ultimi anni circa la nocività, per l'organismo, delle polveri sottili diffuse dai motori a scoppio. Dopo l'accertamento delle malattie indotte nel sistema respiratorio, come bronchite cronica ed enfisema polmonare, recentemente è stata dimostrata anche un'azione scatenante per infarto ed ictus da parte delle particelle più piccole, classificate come "black carbon".
Queste infatti passano dai polmoni nel sangue e quando raggiungono le placche di depositi di grasso dentro le arterie (arteriosclerosi) scatenano l'infiammazione che a sua volta ne favorisce la rottura e l'ostruzione.
L'indagine è stata coordinata da Jonathan Grigg della Barts and London School of Medicine 2. L'assorbimento del black carbon è stato ricavato misurandone la presenza nei macrofagi, cellule diffuse nel sistema respiratorio, specializzate nell'ingerire e distruggere - se ci riescono - il materiale che arriva dall'esterno. I macrofagi sono
stati raccolti dallo sputo, in una provetta, di cinque adulti che si recano ogni giorno al lavoro in bicicletta e di altrettanti che invece in ufficio vanno a piedi. Tutti i soggetti del campione erano non fumatori tra i 18 e i 40 anni.
Il risultato è stato chiaro: nei ciclisti la quantità di black carbon presente nei macrofagi è risultata oltre il doppio (2,3 volte) rispetto a quella dei "pedoni". "L'esito raggiunto è estendibile a qualunque grande città europea - spiega uno degli autori della ricerca, Chinedu Nwokoro - . La maggiore quantità di black carbon nei polmoni dei ciclisti si spiega con la loro necessita di fare respiri più profondi e frequenti. E con la maggiore vicinanza, rispetto ai pedoni, ai tubi di scappamento. Il risultato merita ulteriori studi su più soggetti e con durate maggiori, per verificare se il pedalare in città può essere di per sé nocivo. Sin da ora, però, suggerisco agli amministratori delle città di tenere conto della scoperta nel pianificare il traffico e le piste ciclabili".
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