Nature: il flagello che dal 1347 al 1351 uccise la metà della popolazione europea sarebbe all'origine di tutte le pestilenze moderne, che ogni anno uccidono 2mila persone. Il codice genetico del batterio Yersinia pestis sequenziato a partire da scheletri di vittime dell'epoca
LA peste nera, la terribile epidemia che falcidiò tra il 1347 ed il 1351 l'Europa uccidendo in cinque anni quasi la metà della popolazione, potrebbe essere la madre di tutte le epidemie pestilenziali che si sono diffuse nel mondo e che ogni anno fanno più di duemila vittime. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature, in cui per la prima volta è stato ricostruito il genoma di Yersinia pestis, il batterio responsabile della pandemia trecentesca.
I progressi tecnologici nel sequenziamento del dna hanno facilitato la ricostruzione a partire dai resti di alcune vittime dell'epoca: il codice genetico con le "istruzioni di morte" della peste nera è stato infatti estratto dalla polpa dei denti di cinque scheletri rinvenuti nel cimitero londinese di East Smithfield, costruito proprio tra il 1348 e il 1349 per seppellire le vittime della prima grande epidemia della storia.
Grazie ad una tecnica innovativa che permetterà d'ora in poi di studiare il genoma dei microrganismi patogeni del passato, i ricercatori guidati da Johannes Krause, dell'università di Tubinga, in Germania, sono riusciti per la prima volta a ricomporre il dna del batterio medievale e a ricostruire la sua evoluzione nei secoli.
"I dati del dna dimostrano che questo ceppo batterico è l'antenato di tutte le pestilenze presenti oggi nel mondo", spiega Hendrik Poinar, genetista della McMaster University (Canada) tra gli autori dello studio. "Ogni scoppio di infezione nel mondo oggi - osserva - deriva da un discendente della peste medievale".
Il confronto genetico dell'esemplare medievale con le forme moderne suggerisce anche che fattori differenti rispetto al dna microbico - come l'ambiente, le dinamiche dei vettori e la suscettibilità dell'organismo ospite - hanno un ruolo importante nell'arrivo delle infezioni di Yersinia pestis.
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