Avviate operazione di trasferimento in Francia dell'ultimo 2% di combustibile irraggiato presente in Italia
Per terminare le attività di decommissioning dei siti nucleari italiani e arrivare entro il 2025 «al prato verde» occorrono 4,8 miliardi di euro, comprensivi dei costi di trasferimento dei rifiuti al futuro deposito nazionale. Il dato è contenuto nel piano industriale 2011-2015 approvato da Sogin, la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. Nei cinque anni del piano, Sogin realizzerà attività di decommissioning per 400 milioni di euro.
DECOMMISSIONING - Nel primo semestre 2011, Sogin ha realizzato attività di decommissioning pari a 22,1 milioni di euro, con un incremento del 50% rispetto alla media del periodo 2007-2010, ha illustrato i dati l'amministratore delegato Giuseppe Nucci. Nei prossimi quattro anni verranno anticipate le demolizioni delle parti convenzionali degli impianti in decommissioning, programma già avviato a Latina nell’agosto scorso con la demolizione del pontile in cemento armato lungo 750 metri. Entro l'anno saranno concluse le attività di decontaminazione e smantellamento dell’impianto Fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo, il primo impianto nucleare italiano nel quale termineranno le attività di decommissioning. Entro l’anno nella centrale di Trino terminerà la rimozione dei componenti e dei sistemi ausiliari non contaminati della zona controllata. Sono iniziate le operazioni di trasferimento in Francia del combustibile nucleare ancora presente a Saluggia che rappresenta l’ultimo 2% del combustibile irraggiato ancora presente in Italia.
DEPOSITO - Il nuovo contesto normativo nel 2010 ha affidato a Sogin la localizzazione, realizzazione e gestione del parco tecnologico e deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, che permetterà di mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti dal decommissioning e dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che ogni anno producono circa 500 metri cubi di rifiuti, oggi custoditi in diversi depositi temporanei sparsi sul territorio nazionale. Il deposito consentirà la sistemazione definitiva di circa 80 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e la custodia temporanea per circa 12.500 metri cubi di rifiuti di alta attività.
fonte: http://www.corriere.it/ambiente/11_ottobre_12/sogin-bonifica-nucleare_52cf292e-f4eb-11e0-a9a5-9e683f522ea7.shtml
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