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giovedì 24 novembre 2011

TONNO : Cosa c'è nella scatoletta? Greenpeace dà il voto al tonno

E' la conserva ittica più venduta sul mercato mondiale, ma l’industria del settore non rispetta l'ecosistema e fornisce poche informazioni in etichetta. Lo dimostra un'indagine dell'associazione ambientalista

Il tonno in scatola è un prodotto abituale nel carrello della spesa degli italiani ma pochi sanno cosa c'è davvero nella scatoletta. Il rapporto di Greenpeace "I segreti del tonno" dimostra che il consumatore è male informato, perché i dati in etichetta sono ancora troppo pochi.

L'indagine. L'associazione ambientalista ha monitorato nei mesi di settembre e ottobre oltre duemila scatolette in 173 punti vendita in tutta Italia. Dei marchi monitorati - 22 in totale, che coprono quasi tutto il mercato italiano - fanno parte sia quelli dei giganti della grande distribuzione, come Coop, Auchan, Carrefour, Esselunga e Conad, sia quelli di aziende private.

Sono state prese in considerazione varie tipologie di prodotti (come tonno all'olio d'oliva, al naturale, etc.), sia in lattina che in vasetti di vetro. I volontari hanno quindi registrato le informazioni presenti sulle etichette. Il risultato? Secondo Greenpeace "quando un consumatore mette nel carrello della spesa una scatoletta di tonno non sa davvero cosa compra".

Nel 52% delle lattine analizzate non viene indicata la specie di tonno e l'unica informazione fornita è un generico "ingredienti: tonno". Quando la specie è riportata in etichetta viene descritta con il nome comune, mentre quello scientifico viene usato solo nel 12% dei casi. "Pochi ci dicono da dove arriva - continua Greenpeace - nel 93% delle scatolette non vi è alcuna indicazione dell'area di pesca.
Solo AsdoMar, Donzela, Coop e in parte Mareblu indicano chiaramente da che oceano viene il proprio tonno. Il metodo di pesca è indicato solo nel 3% delle etichette, mentre nessuno specifica la data di cattura".

Cosa dice la legge. L'Unione europea non richiede una particolare etichettatura per il tonno in scatola. Le conserve possono essere vendute con una scritta generica "tonno" per identificare diverse specie commerciali, come il tonno alalunga, obeso, pinna gialla o il tonnetto striato. Per i prodotti ittici freschi in Italia vi è l'obbligo, dal 2002, di indicare nome comune e scientifico, metodo di produzione e area di origine: questo però non riguarda i prodotti "in scatola".

Il nuovo regolamento europeo 2, pubblicato da pochi giorni sulla gazzetta ufficiale Ue, stabilisce nuove regole in materia di etichettatura degli alimenti trasformati e non. Tra questi dovrebbero esserci anche le conserve di tonno, ma non è ancora chiaro come ciascuna filiera alimentare si adatterà a tale normativa e si attendono i vari decreti attuativi. Se applicata a questo comparto, la nuova norma obbligherebbe le aziende a specificare almeno la provenienza del tonno utilizzato.

I punti oscuri. Secondo Greenpeace rispetto a due anni fa, quando l'associazione lanciò ha la campagna "Tonno in trappola" , la situazione non è molto migliorata. "Nulla ci viene detto sull'origine del tonno che è stato messo in scatola o su come è stato pescato - denuncia Greenpeace - molti consumatori non sanno che la pesca sconsiderata con i FAD, oggetti galleggianti che attirano gli esemplari giovani, sta distruggendo l'ecosistema marino e mettendo a rischio diverse specie marine, tra cui anche tartarughe e squali".

ProdottoDescrizioneGiudizio




RIOMARE, PALMERA E ALCO
Bolton Alimentari S.p.a è l'azienda leader del mercato italiano con i marchi Rio Mare, Palmera e Alco. Scarse le informazioni in etichetta: solo i prodotti a marchio Rio Mare mostrano il nome comune della specie sulla maggior parte delle confezioni (77%), e il nome scientifico nel 12% dei casi.





NOSTROMO
Del Gruppo spagnolo Calvo, è una delle scatolette più vendute in Italia. Nessuna trasparenza per il consumatore: sui prodotti non ci sono informazioni, se non nel 19% dei casi, dove viene indicato il nome comune della specie di tonno.




MAREBLU
Il tonno Mareblu è commercializzato da Marine World Brand (MWB), leader sul mercato europeo. Nel 77% delle scatolette analizzate è presente il nome comune, mentre l'area di pesca c'è solo nel 10% dei casi. Mareblu ha da poco pubblicizzato di aver posto tali informazioni sulle lattine, definite "trasparenti": peccato che le confezioni che le contengono non lo siano, negando al consumatore l'accesso ai dati prima dell'acquisto. L'azienda inoltre non fornisce informazioni sui metodi di pesca utilizzati.





MAREAPERTO-STAR
Il tonno MareAperto è uno dei marchi più comuni in Italia, ma anche uno dei meno trasparenti. Sulle scatolette STAR non è presente alcun tipo di informazione, se non raramente il nome comune della specie.





ASDOMAR
Generale Conserve, titolare del marchio, ha fatto passi avanti nell'etichettatura dei prodotti As do Mar. È l'unica azienda in Italia che ha iniziato a mettere sulle nuove confezioni (25% dei prodotti al momento presenti sugli scaffali): nome comune e scientifico del tonno, area di pesca (oceano e area FAO) e metodo di pesca. La volontà di essere trasparente è legata alla scelta dell'azienda di vendere dei prodotti sostenibili come il tonnetto striato (Katsuwonus pelamis o skipjack) pescato con amo e lenza. Peccato che continui a non far sapere se la pesca con reti a circuizione è fatta con FAD oppure no.




SAN CUSUMANO, AURIGA
Il tonno San Cusumano e il tonno Auriga sono prodotti dall'azienda Nino Castiglione. Sulla maggior parte delle scatolette è presente il nome comune della specie, ma nessun altro tipo di informazione è disponibile ai consumatori. Eppure questa azienda produce scatolette anche per marche di supermercati molto importanti dove invece fornisce informazioni sull'area di pesca di origine.





CALLIPO
Le scatolette indicano il nome comune della specie (90%) ma quasi mai quello scientifico, mentre nessuna informazione viene fornita sull'area o i metodi di pesca. Eppure l'azienda si era impegnata a non utilizzare palamiti e reti a circuizione con FAD nel 75%21 dei propri prodotti.





CONSORCIO, MORO, ANGELO PARODI E DONZELA
Tutti questi marchi sono commercializzati in Italia dall'azienda Icat Food. Per il tonno Consorcio o Parodi, a parte qualche rara indicazione della specie, le etichette non forniscono alcun tipo di informazione, mentre il tonno Moro indica nel 30% dei casi il nome comune e il nome scientifico. Sul tonno Donzela invece troviamo in oltre il 40% dei casi il nome scientifico, l'oceano e l'area FAO di pesca, e in alcuni casi un primo tentativo di indicare il metodo di pesca, chiaro segnale che se una marca vuole può informare i consumatori.

FONTE:http://www.repubblica.it/ambiente/2011/11/23/news/cosa_c_nella_scatoletta_greenpeace_d_il_voto_al_tonno-25453832/?rss





MARUZZELLA
La ditta Mazzola non fornisce sui prodotti Maruzzella nessun tipo di informazione al consumatore, che rimane completamente ignaro del tipo di tonno che porta in tavola, dell'oceano di provenienza o di come sia stato pescato.





COOP
Tra i marchi propri dei supermercati ("private label"), le scatolette Coop sono quelle che presentano maggiori informazioni: il nome comune viene indicato praticamente sempre, e nella maggior parte accompagnato dal nome scientifico, e nel 52% dei casi dagli oceani di provenienza, senza però indicare l'origine specifica. Nessuna informazione invece sui metodi di pesca.





CONAD
Negli ultimi anni le informazioni presenti sul tonno Conad non sono cambiate: sulla maggior parte delle scatolette si indica solo il nome comune, che in molti casi è tonno pinna gialla - utilizzato come garanzia di qualità più che come indicazione tra gli ingredienti.




ESSELUNGA
Indica su quasi tutti i propri prodotti nome comune e scientifico della specie di tonno, non specifica però né area né metodo di pesca. Nonostante Esselunga abbia fatto dei passi avanti, le sue scatolette non sono ancora sostenibili





CARREFOUR
Carrefour indica il nome comune della specie nel 67% delle scatolette analizzate e quello scientifico solo nel 10% dei casi, presentando vicino alle scatolette contenenti tonno pinna gialla, anche quelle con il meno sfruttato tonnetto striato. Non vengono però indicati area o metodi di pesca. Non ha quindi migliorato la propria trasparenza rispetto al monitoraggio fatto nel 2008.





AUCHAN, SIMPLY E SMA
Auchan, catena francese della grande distribuzione tra le più importanti in Italia, è responsabile della distribuzione del tonno Auchan, Simply e SMA fino a esaurimento scorte. Sulla maggior parte dei prodotti SMA e Simply è presente il nome comune della specie, mentre per i prodotti Auchan si scende a un 53%.




Fonte: Greenpeace

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