Conosciuto fino a pochi giorni fa come "il paziente di Berlino", il primo uomo guarito dal virus dell'Hiv ha deciso di creare una fondazione per raccogliere fondi per la ricerca sull'Aids
Davanti alla platea della XIX Conferenza mondiale sull'Aids a Washington negli Stati Uniti, Brown, l'unico malato dichiarato ufficialmente curato dal morbo dopo una serie di terapie e trapianti, ha annunciato di aver creato una fondazione che porta il suo nome. Lo scopo è naturalmente quello di raccogliere fondi per curare tutti coloro che come lui lottano tutti i giorni per uscire da quel tunnel a cui li costringe la malattia.
"Sono davanti a voi come l'unico uomo a poter dichiarare di essere guarito dall'Aids" ha detto Brown, aggiungendo: "Non sono un concetto astratto, sono un essere umano, ma il mio scopo è dichiarare che sono solo il primo dei molti che verranno liberati dall'Hiv". E ancora: "Sono la speranza vivente che puo' accadere" ha detto quello che fino a poche settimane fa era conosciuto come il "paziente di Berlino", perché la sua cura viene da un'intuizione di un oncologo tedesco, di Berlino appunto, che cercava di salvare Brown dalla leucemia.
Stupefatti e ammirati, tutti coloro che hanno ascoltato Brown sono usciti dalla sala con più ottimismo, compresi i molti medici presenti. Brown ha voluto raccontare la sua esperienza.
Scopertosi sieropositivo, dal 1995 al 2006 era stato colpito da leucemia acuta mieloide. Un medico berlinese lo ha preso in cura, sottoponendolo a trapianti di cellule staminali tratte da un donatore che aveva una mutazione genetica nota per resistere all'infezione data dal virus dell'Hiv. Oggi l'ex paziente di Berlino ha potuto dichiarare con gioia: "Non prendo un medicinale anti-Aids da 5 anni e non c'è traccia del virus Hiv nel mio organismo. Si, sono un miracolato".
Proprio dalla sua esperienza è nata l'idea di creare una fondazione che porti il suo nome e che si impegni in una raccolta di fondi preziosa per tutti i malati di Aids. "Sono qui per insistere, per dichiarare che dobbiamo combattere sino a che si trovi la cura per l'Aids" ha detto ancora Brown a Washington, spiegando: "Bisogna avere il coraggio di sperimentare e seguire strade originali come e' stato fatto nel mio caso, non dobbiamo accontentarci di cio' che la scienza ci presenta come terapia consolidata. E anche puntare a un sistema sanitario che permetta questa possibilita'".
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