Febbre alta e stanchezza i sintomi anche se è spesso asintomatica. La complicanza grave è la rottura della milza
Nota anche come «malattia del bacio» la mononucleosi è un'infezione virale che di solito si trasmette con la saliva e meno spesso per condivisione di oggetti (posate, bicchieri) entrati in contatto con la saliva di una persona infetta. «Oltre il 90% della popolazione ha nel sangue anticorpi contro il virus di Epstein-Barr (responsabile della malattia), perché si tratta di un'infezione molto diffusa, che gran parte delle persone ha sviluppato nella propria vita spesso senza saperlo - spiega Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all'Università Cattolica di Roma -. Il motivo è che quando contratta nei primi anni di vita la malattia ha spesso un decorso senza sintomi, mentre nelle altre fasce età non di rado viene scambiata per influenza».
Quali sono i sintomi caratteristici?
«I sintomi che, se presenti contemporaneamente, devono indurre a sospettare la mononucleosi sono un mal di gola importante, con tonsille coperte da una patina biancastra molto avvolgente, febbre alta, ingrossamento dei linfonodi superficiali, malessere generale nonché, spesso, aumento delle dimensioni della milza. Meno di frequente, a distanza di alcuni giorni dai primi sintomi, può apparire sulla cute un esantema simile al morbillo, che può anche essere conseguente all'uso improprio di antibiotici della famiglia della penicillina. Per confermare il sospetto di malattia, che deriva anche dall'aumento dei globuli bianchi, in particolare quelli mononucleati (da qui il nome della malattia), si ricercano gli anticorpi anti-VCA (viral capsid antigen) sia di classe IgG, sia IgM. Le immunoglobuline IgM indicano uno stato di attività del virus: quando calano e restano solo le IgG significa che l'infezione è superata. Le IgG si possono trovare anche dopo anni nel sangue, e indicano che l’infezione è stata contratta in passato».
Qual è il decorso della malattia?
«Negli adolescenti la malattia si manifesta 3-6 settimane dopo il contagio, mentre nei bambini il periodo di incubazione è di 2-3 settimane. Se l'infezione nei piccoli è spesso asintomatica, negli adolescenti e negli adulti i sintomi tendono a scomparire in alcune settimane. L'unico disturbo che tende a persistere, anche per mesi, è una stanchezza generalizzata, mentre la complicanza più temibile è la rottura della milza ingrossata in seguito a un trauma o a uno sforzo. Si tratta di un'emergenza vera e propria. da gestire in ambiente ospedaliero».
Come si cura la mononucleosi?
«Esistono solo terapie sintomatiche. Per abbassare la febbre si usano i classici antipiretici, mentre gli antibiotici sono indicati solo nei casi in cui si sospetti una sovrainfezione batterica (gli antibiotici non agiscono sui virus). Se il mal di gola provoca difficoltà a respirare si può ricorrere ai cortisonici, ma solo per pochi giorni e sotto stretto controllo medico. Chi ha sviluppato un ingrossamento della milza farebbe inoltre bene a evitare sforzi e attività pesanti per alcuni mesi per scongiurare una possibile rottura».
FONTE: http://www.corriere.it
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