Sole, dieta e movimento contro le ossa fragili. L'esame per la diagnosi rimane tuttora la Moc (mineralometria ossea)
Ossa fragili che possono fratturarsi per traumi minimi, o addirittura spontaneamente: questo comporta l'osteoporosi, che oggi può essere diagnosticata con precisione e rapidità. Ma c'è chi la sottovaluta e non si sottopone ad alcun controllo. «L'osteoporosi è una condizione caratterizzata da una perdita del patrimonio minerale osseo e da alterazioni della qualità dell'osso, con conseguente indebolimento dello scheletro e aumento del rischio di frattura - spiega Luigi Sinigaglia, presidente della Società italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie Metaboliche dello Scheletro (Siommms) nonché responsabile dell'Unità Operativa di Reumatologia DH presso l'Istituto Gaetano Pini di Milano -. Le fratture osteoporotiche hanno importanti implicazioni sulla qualità della vita, oltre che in termini sociali ed economici. Basti pensare che dopo una prima frattura da fragilità scheletrica, che può avvenire anche in assenza di un trauma vero e proprio, il rischio che se ne verifichino altre aumenta enormemente. Le fratture da fragilità in generale sono gravate da serie conseguenze, correlate al dolore e alla limitazione funzionale progressiva con riduzione dell'autosufficienza e talvolta, anche a riduzione dell'aspettativa di vita».
Chi è più a rischio di osteoporosi?
«La malattia ha una chiara predilezione per le donne, soprattutto dopo la menopausa, quando viene a mancare l'effetto protettivo degli estrogeni. Gli uomini non sono però esenti: i meccanismi di perdita ossea sono diversi rispetto alle donne e le conseguenze delle fratture da fragilità, ancorché meno numerose, sono più gravi sia in termini funzionali sia in relazione alla aspettativa di vita. Va ribadito che la prima frattura da fragilità sia negli uomini sia nelle donne, è il principale fattore di rischio per ulteriori fratture, indipendentemente dalla sede. Tra gli altri fattori di rischio più importanti rientrano una bassa massa ossea determinabile attraverso la MOC, familiarità, scarso apporto di calcio con la dieta, riduzione della attività fisica, fumo, menopausa precoce nonché diverse patologie e numerosi farmaci. Conoscendo i fattori di rischio e le caratteristiche del paziente è oggi possibile stimare la probabilità di una frattura osteoporotica nei 10 anni successivi e, su questa base, decidere una strategia di prevenzione e cura».
Quali sono le contromisure?
«Quando si sospetta l'osteoporosi o comunque si vuole controllare lo stato delle proprie ossa l'esame di riferimento è la Mineralometria ossea computerizzata a raggi X (Moc). La fragilità dello scheletro si fronteggia con un adeguato apporto di calcio nella dieta, una regolare attività fisica e una normale disponibilità di vitamina D che si produce a livello cutaneo per azione della luce del sole. Se l'osteoporosi si è già instaurata devono essere presi in considerazione anche provvedimenti farmacologici, da stabilire caso per caso».
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