Un esperto in disturbi del sonno spiega alcuni trucchi per riuscire a dormire quando vi siano delle difficoltà
I disturbi del sonno possono assumere connotati pesanti e invalidanti.
Non dormire, poi, ha effetti in negativo sulla qualità della vita e anche sulla salute.
Un nuovo studio pubblicato su The FASEB Journal
qualche giorno fa, e condotto dai ricercatori del Leiden University
Medical Center, per esempio suggerisce che uno scarso sonno può causare
la cosiddetta sindrome metabolica, con diabete e obesità. Ma, come
invece affermato da molti altri precedenti studi, poco sonno fa male in
molti e svariati altri modi.
Che fare però se si soffre di problemi nel dormire o di insonnia?
Un
esperto, dottor Nitun Verma, direttore del Washington Township Center
per i Disturbi del Sonno a Fremont (California) spiega all’Huffington Post quali sono secondo lui gli accorgimenti per favorire il sonno.
Se
non ci si riesce ad addormentarsi, o ci si sveglia e non si riesce più a
chiudere occhio, il primo consiglio è quello di non restare a letto
nella speranza di essere sopraffatto dal sonno. Già solo il fatto di
concentrarsi per dormire, o sforzarsi, fa sì che non ci si riesca e,
alla fine, ci si innervosisce soltanto – con una maggiore improbabilità
di riuscire a dormire.
La cosa migliore sarebbe alzarsi e trovare
un’attività che sia al tempo stesso stimolante e conciliante il sonno
come, per esempio, la lettura di alcuni capitoli di un libro preferito.
Dopo un po’, si può provare a tornare a letto e vedere se questa volta si riesce ad addormentarsi.
Ma, oltre alle cose da fare, ci sono anche quelle da “non” fare, se si vuole dormire.
Per
esempio, spiega Verma, credere che bere un bicchierino prima di
coricarsi possa conciliare il sonno è sbagliato. Sì, perché se da un
lato inizialmente si può avere la sensazione che la bevuta promuova un
senso di intorpidimento o sonnolenza; dall’altro è più probabile che una
volta cessato l’effetto dell’alcol ci si svegli, durante la notte, e
non si riesca più a dormire. Oppure, i risvegli sono molti e prolungati,
rovinando l’effetto riposante che dovrebbe avere il sonno.
Quindi evitiamo le bevande alcoliche già da alcune ore prima di andare a letto.
Allo stesso modo, evitare bevande contenenti caffeina: ci vogliono circa 6 ore per smaltirla.
Anche la luce artificiale è nemica del sonno.
In
particolare, per chi ha problemi, è dannosa la luce emessa da monitor,
display, TV e altri aggeggi elettronici. Ma anche lampade a risparmio,
neon e così via. Secondo il dottor Verma, per tutti coloro che soffrono
d’insonnia o problemi di sonno, sarebbe bene che si spegnessero le luci
artificiali e schermi vari almeno tre ore prima di coricarsi.
Altri
comportamenti da evitare sono il praticare attività sportive o esercizi
fisici fino a 2 ore prima di andare a letto: la difficoltà nel prendere
sonno deriverebbe dall’innalzamento della temperatura corporea
innescato dall’esercizio fisico.
Anche il lavoro dovrebbe essere
bandito dal letto: evitiamo di portare notebook, tablet… ma anche
bollette di casa, faldoni da ufficio e via discorrendo. Le
preoccupazioni, il lavoro eccetera dovrebbero stare fuori dalla stanza
da letto e, il letto vero e proprio, dovrebbe servire soltanto per
dormire, sottolinea l’esperto.
Anche solo psicologicamente, se
consideriamo il letto come il posto dedicato al riposo – e solo a quello
– avremo anche un rapporto migliore con esso, perché lo vedremo come
un’oasi in cui rifugiarsi per ritemprarci, e non come un campo di
battaglia in cui avviene di tutto… fuorché dormire.
FONTE: http://www.lastampa.it/2013/04/04/scienza/benessere/insonnia-i-trucchi-per-dormire-fvDyjLtqv72tI77BLe7AGL/pagina.html
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