A sud di Perth sono spiaggiate 16 balene globicefale ma solo 4, grazie ai soccorritori, sono sopravvissute e hanno ripreso il largo. Un portavoce ipotizza: “Può essere che un individuo si sia ferito finendo in acqua bassa e il resto della famiglia lo abbia seguito”
Strage di balene globicefale a pinna lunga presso il porto di Bunburt, 170 km a sud di Perth in Australia occidentale. Ne sono morte 12, in gran parte ferite contro gli scogli. Alcuni soccorritori si sono subito attivati per salvarne altre nella zona adiacente. Lo si legge in una dichiarazione del dipartimento ambientale australiano, secondo cui quattro cetacei sono stati spinti di nuovo verso il mare aperto. Lacrime di commozione e urla di vittoria quando le balene salvate hanno iniziato a prendere il largo, ma l’insofferenza per non aver potuto fare altro ha di nuovo preso il sopravvento volgendo lo sguardo sulle spiagge, lungo la lugubre fila delle carcasse di 8 balene adulte e 4 balenotti. A rimuoverle portandole poi in discarica sono stati grandi macchinari di movimento di terra.
Non si sa cosa abbia contribuito allo spiaggiamento, ma veterinari e scienziati hanno prelevato campioni dagli animali morti per analizzarli. Branchi di balene globicefale si sono spiaggiate in passato sullo stesso tratto di costa sudovest del continente. Lo spiaggiamento più massiccio, di 320 individui, è stato nel 1996, ma tutti tranne 20 sono sopravvissuti.
Secondo un portavoce del dipartimento Parchi e fauna, è quasi impossibile sapere perché le balene si siano spiaggiate. "Può essere che un individuo si sia ferito finendo in acqua bassa e il resto della famiglia lo abbia seguito. Oppure che i dintorni del porto, con i suoi vari frangiflutti e argini, abbiano interferito con il loro biosonar e le abbia confuse nella navigazione".
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